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Le Mostre d’arte a Firenze e provincia

01 Gennaio 2025 - 31 Dicembre 2025 ore 23:59

Fino al 6 luglio

Perché realizzare un’opera quando è così bello sognarla soltanto?

L’esposizione, curata da Roberto Lacarbonara, è parte del programma di celebrazioni del 650° anniversario della morte di Giovanni Boccaccio (Certaldo, 1313-1375) proponendo un dialogo con i temi e i luoghi cari allo scrittore toscano. Ispirata ad una frase del film ‘Decameron’ di P.P.Pasolin (1971), la mostra presenta le opere di Arthur Duff (Wiesbaden, Ger, 1973) e Antonio Marchetti Lamera (Bergamo, 1964), che esplorano i luoghi boccacciani con installazioni luminose, dipinti e un’opera video. I lavori pittorici di Antonio Marchetti Lamera, partendo da una ricerca fotografica sugli edifici medievali cittadini e sulla loro stratificazione storico-architettonica, elaborano plasticamente l’intersezione tra i pieni e i vuoti delle masse murarie, sovrapponendo le strutture solide di una costruzione con le sue zone d’ombra, i suoi riflessi, le sue proiezioni immateriali e deformanti. Della luce e con la luce si compone anche l’opera scultorea e installativa di Arthur Duff, con la sua armatura materiale e immateriale così dubbia, solida eppure evanescente, stabile e vibrante. Nel ricorso alle corde, ai fili intrecciati, alle trame elastiche e al neon, la scultura si fa rete che si espande, talvolta discendendo dal soffitto come un angelo caduto o come ipotesi di ascesa, altre volte aggrovigliandosi sul pavimento e solcando il suolo come fanno le radici.

Orario: tutti i giorni 10-13 e 14.30-19.

Palazzo Pretorio – Piazzetta del Vicariato, 4 – Certaldo Alto

Info: 0571.661219 – www.comune.certaldo.fi.it


Fino al 13 luglio

Giovanni Paszkowski. Epifanie Assorte

La Sala delle Colonne del Comune di Pontassieve accoglie una mostra curata dallo storico dell’arte Antonio Natali e dallo scultore Adriano Bimbi. L’esposizione si concentra sull’opera del pittore fiorentino Giovanni Paszkowski, scomparso nel 2020, un artista centrale nel panorama culturale italiano, che ancora ragazzo cominciò a manifestare la sua forte inclinazione all’arte disegnando le copertine dei libri di Giovanni Papini, suo nonno paterno, su richiesta di Enrico Vallecchi. Nel corso degli anni le sue opere sono state esposte in tutta Italia e non solo. L’allestimento è un itinerario che si compone di ventuno tele, dove composizioni costruite secondo prospettive rigorose si fanno teatro per un’umanità assorta, calata in atmosfere sospese. Il colore nitido e la precisione formale sembrano eludere la transitorietà del quotidiano, aprendo a epifanie che interrogano lo sguardo e il pensiero. La mostra di Paszkowski ci offre la lettura di opere segnate da una poesia forte e vibratile insieme, ma rappresenta anche un’occasione di riflessione su una stagione intellettuale fiorentina che ha avuto un ruolo centrale nel panorama culturale italiano.
Ingresso libero. Orario: martedì, giovedì, sabato e domenica ore 16-19, mercoledì e venerdì 9-12, chiuso lunedì.

Sala delle Colonne – Via Tanzini, 30 – Pontassieve

Info: 055.8360266 – cultura@comune.pontassieve.fi.it


Fino al 13 luglio

IMBOSCATA

Giunge alla terza edizione questo progetto ideato nel 2021 dagli artisti Shilha Cintelli, Rachel Morellet, Eva Sauer ed Enrico Vezzi per coinvolgere altri artisti a misurarsi con la realtà del bosco, sia come eco-sistema che come paradigma. L’invito rivolto agli artisti partecipanti è quello di stimolare la produzione di un lavoro specifico, in sintonia con le peculiarità del bosco e concettualmente in linea con la consapevolezza di operare al di fuori dei luoghi urbani dell’Arte. Una mostra di arte contemporanea in un bosco con modalità alternative ai canoni espositivi tipici delle mostre di arte ambientale, con l’obiettivo sia di far vivere un’esperienza diversa al pubblico partecipante e sia di lasciare agli artisti invitati la piena libertà di poter sperimentare. Una mostra pensata per tendere ‘agguati’ allo spettatore, attraverso la collocazione delle opere in situazioni inedite che entrino in dialogo con lo spazio naturalistico. Un progetto espositivo che aspira a promuovere una diversa modalità di fruizione dell’arte contemporanea e dell’ambiente boschivo ed infine a sensibilizzare pubblici di ogni età, ad un corretto rapporto di interscambio tra arte, uomo e natura alla luce di una visione olistica, rispettosa ed ecologica.

Ingresso libero. Orario: dal lunedì al venerdì sempre visibile. Nei fine settimana su prenotazione.

Bosco di Pinete – Fucecchio

Info: 349.8735713 – 348.8029817 


Fino al 16 luglio 

Nutrire Dio. Mistica e misticanza in Giuliano Scabia

Una mostra per raccontare il rapporto profondo tra arte, teatro e sacro nell’opera e nella vita di Giuliano Scabia, poeta, narratore e uomo di teatro che ha attraversato il secondo Novecento con un percorso creativo multiforme, nutrito da una profonda riflessione sul sacro. Curata da Andrea Mancini al MAD Murate Art District nell’ambito dell’Estate Fiorentina, la mostra raccoglie documenti, oggetti, immagini, opere e testimonianze che restituiscono il legame profondo tra la poetica di Scabia e la ricerca spirituale: dai burattini disposti come antichi Lari romani alle sculture create per lui in Val Gardena, fino alle maschere rituali raccolte nei suoi viaggi. Tra i materiali conservati nella sua biblioteca c’è anche una scatola che contiene varie decine di santini, immagini sacre, anche queste, forse, sintomo di un interesse antropologico, ma anche un anelito imperscrutabile che ha accompagnato tutta la sua ricerca. Tra il 1995 e il 1999 dedicò quattro corsi universitari di drammaturgia all’Università di Bologna alla figura di Dioniso, dio del teatro e della danza, affrontando in particolare “Le Baccanti” di Euripide e “Le Rane” di Aristofane. Ma il rapporto con la dimensione spirituale ha attraversato tutta la sua opera, fino a testi come “Il Diavolo e il suo Angelo” o “Visioni di Gesù con Afrodite”.

Ingresso libero. Orario: dal martedì al sabato 14.30-19.30, chiuso domenica e lunedì.

MAD Murate Art District
 – Piazza delle Murate – Firenze

Info: 055.2476873 – www.murateartdistrict.it


Fino al 18 luglio 

Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina

Prende il via dal Palazzo Strozzi Sacrati di Firenze, sede della Giunta Regionale, un percorso itinerante con cui viene riproposta al pubblico toscano la mostra che tanto successo ha avuto la scorsa estate al Vittoriale di Gardone Riviera. Protagonista è il pittore viareggino Alfredo Catarsini (1899-1993), artista che ha attraversato con successo tutto il secolo scorso muovendosi dalla tradizione macchiaiola e dalla robusta radice del naturalismo toscano verso un linguaggio personale fatto di realismo, asciuttezza di espressione, serietà e libertà di pensiero, capacità di rinnovamento: una coerenza creativa che ha fatto coniare alla critica il termine di ‘Catarsismo’. Un’attitudine che torna anche nelle sperimentazioni di forme e rappresentazioni originali, come nel suo Simbolismo meccanico, nato dall’incalzare dei mutamenti tecnologici, dalla creazione di macchine che l’uomo forse non riesce più a dominare: un tema quanto mai attuale. Curata dalla Fondazione Catarsini 1899 ETS, la mostra espone oltre 50 opere fra paesaggi, darsene, marine, cantieri, ritratti, paesaggi, nature morte e appunto gli ‘ingranaggi’ del Simbolismo meccanico. Fra i dipinti anche lo stupefacente ‘Il grano della bonifica lucchese’, un dipinto di grandi dimensioni presentato al Premio Cremona del 1940, e un gruppo di lavori recentemente ritrovati. La mostra è arricchita da un Laboratorio Esperienziale e da QRcode con descrizioni adattate del percorso e dei singoli dipinti per un pubblico con disabilità visive (anche in inglese). Previste visite guidate. Prossime tappe Viareggio e Pisa.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria. Orario: dal lunedì al venerdì 10-12.30 e 14-16.30, sabato 10-12.30.

Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati – Piazza del Duomo, 10 – Firenze

Info e pren.: 055.4385616 – www.fondazionecatarsini.com


Fino al 20 luglio

Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti

Villa Bardini e la Fondazione Longhi collaborano per questa mostra d’arte e non solo che diventa un affascinante viaggio alla riscoperta di una coppia – lui storico dell’arte, lei scrittrice e traduttrice – che riunì un cenacolo di artisti e intellettuali che hanno plasmato il 900 italiano e non solo. La curano Cristina Acidini e Claudio Paolini, rispettivamente presidente e direttore scientifico della Fondazione Longhi, che presta tutte le opere. Una mostra fortemente ‘esperienziale’, che presenta materiali inediti e preziosissimi e include fra le 12 sale del percorso una Silent Room dove riposarsi dalle emozioni e mette a disposizione anche il parco storico della villa. Fra i capolavori ‘Ragazzo morso da un ramarro’ di Caravaggio, gli ‘Apostoli’ di Jusepe de Ribera o l’emozionante sequenza di 10 Morandi intimi, creati dall’artista bolognese e regalati in occasioni diverse alla coppia Longhi-Banti (nome de plume di Lucia Lopresti, usato anche per il celebre “Artemisia”), che nella villa Il Tasso di Firenze, oggi sede della Fondazione, riuniva personalità della letteratura come Ungaretti, Bassani, Pratolini, Gadda, Pea, Bigongiari, Pasolini e dell’arte come de Pisis, Socrate, Guttuso, Mafai, oltre al già citato Morandi. La mostra riunisce 40 dipinti, tra disegni e acquarelli, nuclei rilevanti di fotografie originali e di documenti d’archivio e due documentari, l’uno su Carpaccio, l’altro su Carrà, in cui si manifesta tutta la capacità divulgativa di Longhi.

Orario: da martedì a domenica 10-19.30, chiuso lunedì.

Villa Bardini – Costa San Giorgio, 2 – Firenze

Info: 055.20066233 – 055.2989816 – www.villabardini.it 


Fino al 20 luglio

Tracey Emin. Sex and Solitude

Approda a Palazzo Strozzi una delle artiste britanniche più famose e influenti del panorama contemporaneo. Curata da Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, l’esposizione indaga infatti la poliedrica attività di Tracey Emin (Londra, 1963) che spazia tra pittura, disegno, video, fotografia e scultura, sperimentando tecniche e materiali come il ricamo, il bronzo e il neon. Il titolo fa riferimento a due parole chiave, sesso e solitudine, che permeano le oltre 60 opere di un percorso che attraversa diversi momenti della carriera dell’artista, dagli anni Novanta a oggi, in un intenso viaggio sui temi del corpo e del desiderio, dell’amore e del sacrificio. Molte delle opere sono presentate in Italia per la prima volta, assieme a nuove produzioni, in diversi media, realizzate in occasione dell’esposizione. Celebre per un approccio diretto e crudo nella sua arte, la Emin dà vita a opere in cui momenti intimi e privati si trasformano in metafore esistenziali che riflettono sulla sessualità o la malattia, sulla solitudine o l’amore. Attraverso una ricerca onesta e fortemente autobiografica, Emin traduce esperienze personali in opere intense e potenti, in cui il linguaggio diretto ed esplicito delle sue celebri frasi al neon si unisce alla forte materialità dei suoi dipinti e delle sue sculture. Nel 2011 è stata nominata Professore di Disegno presso la Royal Academy, diventando una delle due prime donne a ricoprire questo ruolo nella storia dell’istituzione.

Ogni settimana sono organizzate due speciali visite guidate per singoli visitatori nei segunti giorni: domeniche 6, 13, 20 e 27 alle ore 15 e lunedì 7, 14, 21 e 28 alle ore 18. La visita guidata è gratuita con l’acquisto del biglietto d’ingresso alla mostra.

Orario: tutti i giorni 10-20, giovedì 10-23.

Palazzo Strozzi – Piazza degli Strozzi – Firenze

Info: 055.2645155 – www.palazzostrozzi.org


Fino al 30 luglio

Maree

La Galleria Il Ponte presenta una mostra personale di Carlo Guaita (Palermo, 1954) a cura di Saretto Cincinelli. L’artista espone opere recenti e inedite, realizzate tutte dal 2022 al 2025, e l’allestimento si articola attraverso una serie di inchiostri su tela della serie ‘Maree’, sculture in cemento e resine della serie ‘Calchi’, elaborazioni fotografiche della serie ‘Sosia’. Le opere creano relazioni tra loro in una sorta di articolazione aperta. Gli elementi basilari della ricerca di Carlo Guaita sono le relazioni tra i materiali costitutivi dell’opera, quindi il suo corpo, e i processi di formazione temporali dell’opera, infine il modo e il tempo dell’azione formante. A questi vanno aggiunti i riferimenti costanti alle scienze naturali, in modo diretto o indiretto, vale a dire la costituzione del ‘mondo’, nelle pratiche generative e nelle enciclopedie dei saperi. Predisposizioni che riguardano, in Guaita, più il fare che la forma e che lasciano sempre aperto l’incontro o la combinazione tra loro, in una visione mai risolta definitivamente, ma sempre sospesa e in movimento, tra assenza e presenza. L’artista ha partecipato alla Biennale di Venezia (sezione Aperto 88), alla mostra Spazi 88 presso il Museo Pecci di Prato, alla mostra Corrispondenzen (Martin Gropius Bau, Berlino), alla mostra ‘Lost in Landscape’ presso il Mart di Rovereto, alla Quadriennale di Roma del 2016. Nel 2023 una sua opera è stata acquisita dalla Collezione della Galleria d’Arte Moderna di Roma.

Ingresso libero. Orario: tutti i giorni 10-13 e 14.30-19, sabato e domenica su appuntamento.

Galleria Il Ponte – Via di Mezzo, 42/b – Firenze

Info: 055.240617 – www.galleriailponte.com


Fino al 31 luglio

Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2025

Tornabuoni Arte mette in mostra una selezione delle opere di arte moderna e contemporanea scelte nel corso dell’ultimo anno, frutto dell’incessante lavoro di ricerca, raccolta e studio della galleria. Ad aprire cronologicamente la collezione sono due tele di Plinio Nomellini risalenti ai primi anni del XX secolo, ‘Luna di ottobre’ e ‘Pastore con gregge e pecore’ ma i paesaggi, a cui è dedicata una parte significativa del percorso espositivo, sono anche quelli di Carlo Carrà, presente con ‘L’albero secco’, e di Ardengo Soffici, di cui è possibile ammirare due vedute toscane, ‘Febbraio a Poggio a Caiano’ e ‘Forte dei Marmi’. Il passaggio al futurismo è segnato da ‘Velocità d’automobile + luci (studio’), realizzato attorno al 1913, con cui uno dei grandi protagonisti del movimento, Giacomo Balla, sperimenta il tema del dinamismo. Seguono gli iconici nomi di Lucio Fontana, Giorgio de Chirico, Ottone Rosai e Alberto Savinio. Per l’Informale ecco Alberto Burri, e poi le linee e le geometrie di Piero Dorazio, tra i massimi rappresentanti dell’astrattismo europeo. L’Arte povera è rappresentata da Mario Merz, Jannis Kounellis, Mario Ceroli e Michelangelo Pistoletto. Non mancano Pino Pascali con due lavori emblematici e Alighiero Boetti con 4 opere. L’arte internazionale è presente con il belga René Magritte e lo spagnolo Miró.

Ingresso libero. Orario: dal lunedì al venerdì 9-13 e 15-19.

Tornabuoni Arte – Lungarno Benvenuto Cellini, 3 – Firenze

Info: 055.6812697 www.tornabuoniarte.it


Fino al 31 luglio

Represented by

La Fonderia di Firenze presenta un progetto espositivo che riunisce le ricerche pittoriche degli artisti attualmente rappresentati dalla galleria: il titolo è una dichiarazione di intenti, evidenziando il ruolo di piattaforma attiva della galleria, un luogo di dialogo che non si limita a ‘esporre’, ma costruisce relazioni, crea connessioni e accompagna i percorsi artistici nel tempo. Gli artisti in mostra sono Giuseppe Barilaro, Filippo Cigni, Claudio Cionini, Federico Ferrarini, Marco Ferri, Roberto Ghezzi, Leopoldo Innocenti, Monograff, Leonardo Moretti. Tutti loro insieme offrono un panorama eterogeneo ma profondamente coerente nella sua varietà. Attraverso approcci figurativi, astratti, gestuali o concettuali, ciascuno di loro contribuisce alla costruzione di un discorso pittorico ampio, che la galleria è orgogliosa di sostenere. ‘Represented by’ invita il pubblico a entrare in questo dialogo tra artisti e galleria, esplorando non solo le opere, ma anche le relazioni che le rendono possibili.

Ingresso libero. Orario: da martedì a venerdì 10-13 e 15.30-19.30, sabato 10-13.

Galleria d’arte La Fonderia – Via della Fonderia, 42R – Firenze

Info: 055.221758 – www.gallerialafonderia.com


Fino al 2 agosto

Dissolvenze. Corrispondere al tempo

Un originale progetto espositivo del duo Simoncini.Tangi a cura di Valentina Gensini, promosso e ospitato da MAD – Murate Art District come proseguimento del progetto ‘RIVA’, il grande lavoro sul paesaggio fluviale urbano portato avanti in questi anni. Una mostra-laboratorio costruita attraverso numerosi workshop e incontri tenuti dagli artisti Daniela Simoncini, artista e docente, e Pasquale Tangi, ingegnere e ricercatore, con 3 diversi gruppi di giovani del territorio. Il risultato  è allestito negli spazi della Sala Anna Banti, delle celle e della Galleria al primo piano. Attraverso installazioni immersive e site-specific, ‘Dissolvenze’ propone una riflessione poetica sulla porosità dei confini tra essere umano e paesaggio naturale, sull’interdipendenza tra i regni viventi, sul modo in cui il tempo si scrive nella materia e nelle sue impronte. Il visitatore è accolto in uno spazio capovolto, immersivo e sensoriale, che evoca il Terzo Giardino realizzato lungo l’Arno per il progetto Riva. Le opere successive, dislocate nelle celle, propongono tre installazioni in cui la natura agisce come autrice. I filtri fotografici conservano materiali raccolti lungo le rive dell’Arno: semi, foglie, frammenti. Le lastre di ottone, ferro, acciaio, esposte alla luce e alla pioggia sotto alcune piante nel Giardino dei Semplici dell’Orto Botanico, in quello di Villa Bardini di Firenze e lungo gli argini dell’Arno, ossidate dal tempo e dagli agenti atmosferici, portano le impronte delle piante come inaspettate reliquie organiche.

Ingresso libero. Orario: dal martedì al sabato 14.30-19.30.

MAD Murate Art District – Piazza delle Murate – Firenze

Info: 055.2476873 – www.murateartdistrict.it


Fino all’8 agosto

Le vie delle storie. Libri illustrati dalla Cina

Un percorso dedicato all’editoria cinese per ragazzi, dalla tradizione alla modernità, dall’incisione al disegno, al graphic novel ci aspetta alla Biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino in collaborazione con il centro studi letteratura per ragazzi Accademia Drosselmeier, la Fiera del Libro di Bologna e la società cooperativa Giannino Stoppani. A cura di Grazia Gotti e Marina Lepore, la mostra propone volumi provenienti da oltre 40 editori cinesi, presentando una selezione di opere che spaziano dalla narrativa alla saggistica. Tra gli autori, i fumettisti Nie Jun e Zhang Leping, l’artista visuale He Chang Tuang, il disegnatore Li Xiaoguang, gli illustratori Ed Young, Gui Tuzi, A Geng, Da Wu, Cai Gao, Zhou Xiang e Liang Peilong, che ha voluto donare una propria tavola alla biblioteca. I libri entrano nel patrimonio della Biblioteca Ernesto Ragionieri, grazie alla donazione dell’Accademia Drosselmeier e alla collaborazione della Fiera del Libro di Bologna (Bologna Children’s Book Fair). Negli ultimi anni si è instaurato ed è andato via via rafforzandosi un rapporto particolare tra Sesto Fiorentino e la Cina, rappresentata in città da una comunità attiva e vivace. Approfondire e favorire l’incontro con la cultura cinese è stato quindi un passaggio quasi naturale, incentivato da attività e manifestazioni come ‘Intrecci’ e suggellato dall’avvio del percorso di gemellaggio tra la Biblioteca Ragionieri e la Biblioteca Xinlan, nella città di Rui’an.

Ingresso libero. Orario: lunedì 14.30-19.30, martedì e giovedì 9-23, mercoledì e venerdì 9-19.30, sabato 9-14, domenica 9-13.

Biblioteca ‘Ernesto Ragionieri’ – Piazza della Biblioteca, 4 – Sesto Fiorentino 

Info: 055.4496851 – www.bibliosesti.it


Fino all’8 agosto

Humanitas. La forza dell’amore

I chiostri e il sagrato della Basilica di San Lorenzo ospitano una mostra dello scultore Andrea Roggi (classe 1962), curata da Laura Speranza, che esplora il linguaggio artistico dell’artista, stabilendo una connessione con la storia e lo spazio del luogo. L’allestimento racconta, attraverso nove opere, la lunga carriera dell’artista toscano, a partire dalla prima statua bronzea antropomorfa, ‘Atman’, realizzata da Roggi negli anni Ottanta, eseguita secondo la tecnica della fusione a cera persa, collocata nel chiostro piccolo della basilica, fino all’ultimissima ‘L’Energia della Conoscenza’, pensata proprio per questa esposizione. Le sculture più recenti uniscono alla fusione tradizionale la microfusione e la fusione dinamica (inventata e brevettata dallo stesso artista), creando una varietà di effetti materici che sono il segno di un’evoluzione costante nella ricerca artistica. Quattro grandi bronzi hanno come sfondo la facciata non finita della basilica progettata da Brunelleschi e la sua fiancata laterale, entrambe in calda pietra arenaria. Accanto all’elemento albero, simbolo di vita e di connessione, ecco ‘Famiglia in Volo’, figure umane che sembrano danzare nell’aria, sospese, mentre un globo terrestre – realizzato a traforo, con girotondi di persone modellate a tutto tondo – celebra la diversità umana in un abbraccio di pace. L’opera si intitola ‘Imagine all the people’ ed è ispirata alla celebre canzone di John Lennon.

Orario: dal lunedì al sabato 10-17.30, chiuso domenica.

Complesso della Basilica di San Lorenzo – Piazza San Lorenzo, 9 – Firenze

Info: 055.214042 – www.sanlorenzofirenze.it


Fino al 31 agosto

Time for Women!

Palazzo Strozzi e Collezione Maramotti presentano una mostra che celebra il ventennale del ‘Max Mara Art Prize for Women’, premio biennale tra i più importanti riconoscimenti dedicati al supporto delle artiste che si identificano nel genere femminile. Esposte le opere delle nove vincitrici del premio dal 2005 a oggi: Margaret Salmon (1975, New York), Hannah Rickards (1979, Regno Unito), Andrea Büttner (1972, Germania ), Laure Prouvost (1978, Francia), Corin Sworn (1975, Regno Unito), Emma Hart (1974, Regno Unito), Helen Cammock (1970, Regno Unito), Emma Talbot (1969, Regno Unito), Dominique White (1993, Regno Unito). Ospitato negli spazi della Strozzina a Palazzo Strozzi, l’allestimento rende omaggio a due decenni di innovazione artistica e creatività al femminile presentando, per la prima volta tutti insieme, i progetti che le nove artiste vincitrici hanno concepito in seguito alla lunga residenza in Italia, passaggio centrale del premio. Pittura, video, scultura, installazione si alterneranno in un percorso di riflessione su temi come l’identità, la memoria, il corpo, la società e la politica.

Orario: tutti i giorni 10-20, giovedì 10-23.

Palazzo Strozzi – Piazza degli Strozzi – Firenze

Info: 055.2645155 – www.palazzostrozzi.org


Fino al 31 agosto

Giulia Cenci: the hollow men

È aperto al pubblico il nuovo Project Space, lo spazio di Palazzo Strozzi dedicato alla ricerca artistica contemporanea, inaugurato con questa mostra dell’artista italiana Giulia Cenci. Attraverso un progetto site-specific che unisce scultura, installazione e disegno, Giulia Cenci offre una visione popolata da figure e strutture che sembrano appartenere a un tempo sospeso. Il titolo cita l’omonima poesia del 1925 di T. S. Eliot, in cui gli hollow men (“uomini vuoti”) sono figure inerti, in un limbo tra vita e morte, incapaci di agire o redimersi dopo il dramma della Prima guerra mondiale. Gli “uomini vuoti” di Giulia Cenci diventano una metafora per riflettere sulle fragilità e le contraddizioni della condizione umana, tra naturale e artificiale, passato e presente, memoria e oblio. Il Project Space è un nuovo spazio espositivo dedicato all’arte emergente e concepito come una piattaforma dinamica per la sperimentazione e la ricerca nel cuore di Firenze. Accessibile direttamente dal cortile, questo ambiente si integra nella programmazione della Fondazione, insieme agli spazi del Piano Nobile, del Cortile e della Strozzina, offrendo un nuovo contesto all’interno del palazzo per progetti volti a favorire nuove opportunità di produzione artistica e dialogo con il pubblico.

Orario: tutti i giorni 10-20, giovedì 10-23.

Palazzo Strozzi – Piazza degli Strozzi – Firenze

Info: 055.2645155 – www.palazzostrozzi.org


Fino al 7 settembre

Folds

È la quarta delle cinque mostre realizzate dal Comune di Certaldo per il programma ‘CertaldoArte25’, che ha quest’anno come filo conduttore le celebrazioni per i 650 anni dalla morte di Giovanni Boccaccio. Protagonista in Palazzo Pretorio è l’artista Marica Fasoli (Bussolengo, Verona, 1977) con le sue originali ricerche sull’origami e il movimento geometrico. L’opera è ispirata al “Corbaccio”, la più celebre fra le opere composte da Giovanni Boccaccio dopo la pubblicazione del suo capolavoro, il “Decameron”. Probabilmente la stesura del componimento risale al 1365, dopo che Boccaccio scelse di vivere in ritiro a Certaldo. Il testo è scritto in prosa volgare e la sua innovazione più evidente emerge nella presentazione dell’amore e della figura femminile, con la visione onirica di amanti trasposti in fiere, e di una donna malvagia, orribile e avvizzita. A questa visione bene si confanno gli origami della Fasoli, che riporta alla luce l’anima di questa pratica orientale basata sulla carta. Per farlo, lo dispiega e lo colora, ispirata dalla congiunzione delle linee che si incontrano in un punto e poi ripartono, formando figure sempre nuove. L’aspetto figurativo passa dunque in secondo piano, facendo emergere una molteplicità di linee e movimenti geometrici, astratti e cinetici. L’artista pone al centro della sua ricerca la nascita, la decostruzione, per una successiva rinascita, in un cerchio vitale che si ripete. La mostra è a cura di Francesca Parri.

Orario: tutti i giorni 10-13 e 14.30-19.

Palazzo Pretorio – Piazzetta del Vicariato, 4 – Certaldo

Info: 0571.661219 – www.comune.certaldo.fi.it


Fino al 9 settembre

Giovan Battista Foggini (1652-1725). Architetto e scultore granducale

Una grande mostra monografica organizzata da Fondazione MUS.E presenta a Palazzo Medici Riccardi il genio artistico di Giovan Battista Foggini (1652-1725) nel terzo centenario della morte. Curata dall’esperto Riccardo Spinelli, l’esposizione illumina la straordinaria figura di colui che, formatosi a Roma presso l’Accademia fondata da Cosimo III de’ Medici, plasmò il linguaggio artistico della Firenze tardo-barocca degli ‘Ultimi Medici’ con il suo stile aulico e la sua inventiva inesauribile. Un’opportunità unica per mostrare la levatura progettuale, stilistica e tecnica del Foggini: una ‘cifra’ che fece scuola a Firenze, dove fu nominato scultore e architetto di corte e direttore delle Manifatture di Galleria. Attraverso una selezione di sculture, disegni e manufatti (provenienti anche da Parigi, Dresda, Monaco, Milano, Roma…) l’allestimento ripercorre la carriera di Foggini in sezioni tematiche che esplorano la scultura in marmo, bronzo e terracotta, l’attività di architetto e designer, il suo ruolo nella produzione di oggetti in pietre dure e metalli preziosi e la sua influenza sulla statuaria monumentale. Nello stesso Palazzo Medici Riccardi si conservano i suoi interventi nella Galleria degli Specchi, nelle sale adiacenti e nella contigua Biblioteca Riccardiana, la sistemazione antiquaria del cortile quattrocentesco, il prolungamento della facciata michelozziana su via Cavour.

Orario: aperto tutti i giorni 9-19, chiuso mercoledì.

Palazzo Medici Riccardi – Via Cavour, 3 – Firenze

Info: 055.2760552 –  www.musefirenze.it


Fino al 13 settembre

Shadow of a Teenage Daydream

La giovane fotografa americana Sara Messinger (Philadelphia, 1998) presenta alla Crumb Gallery di Firenze un progetto, iniziato nel 2021, che espone per la prima volta in Italia e racconta l’universo di un gruppo di adolescenti che si ritrovano presso il Tompkins Square Park, nell’East Village di New York, cogliendo l’essenza di un’identità in trasformazione nel corso di 4 anni vissuti a stretto contatto con loro. Ne è nato un reportage generazionale profondo e toccante, capace di restituire lo spazio fragile e potente dell’adolescenza: gli ultimi giorni da ragazzi, i primi da adulti. In mostra, una selezione di 14 fotografie in analogico, tratte da un corpus ben più ampio e ancora in evoluzione. Scattate su pellicola, le fotografie della Messinger catturano la verità senza artifici. Sono ritratti intimi, nati dalla fiducia e dal tempo condiviso, capaci di restituire frammenti autentici di vita. L’adolescenza vi emerge come un territorio sospeso, una soglia carica di possibilità e trasformazioni. Nel suo linguaggio visivo, Messinger fonde la memoria della street culture degli anni ’80 e ’90 con l’eredità di grandi maestre della fotografia come Diane Arbus, Mary Ellen Mark, Rosalind Fox Solomon e Consuelo Kanaga.

Ingresso libero. Orario: giovedì, venerdì e sabato 16-19, o su appuntamento.

Crumb Gallery – Via San Gallo, 191 rosso – Firenze

Info: 347.3681894 – www.crumbgallery.com


Fino al 28 settembre

Moda in Luce 1925-1955. Alle origini del Made in Italy

Il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti ospita in quattro sale una mostra promossa dal Ministero della Cultura, organizzata e realizzata da Archivio Luce Cinecittà in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e curata da Fabiana Giacomotti. L’esposizione vuole ricostruire trent’anni fondamentali della storia della moda italiana, prima della sua definitiva affermazione internazionale e della famosa sfilata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti del 1952 organizzata da Giorgini. Oltre cinquanta capi d’abbigliamento, accessori e contributi audiovisivi e fotografici articolano il percorso espositivo, pensato per raccontare come la moda italiana si sia andata definendo tra innovazione tessile, ricerca estetica, artigianato d’eccellenza e strategie commerciali in un arco temporale compreso tra il 1925 e il 1955. Al centro della mostra, lo straordinario patrimonio dell’Archivio Luce, con un nucleo importante di fotografie e filmati, di cui molti inediti. I capi e gli accessori esposti provengono in parte da prestigiosi musei come quelli Boncompagni Ludovisi e di Palazzo Madama e in parte da archivi di impresa o di privati. Fra i pezzi anche una borsa da sera di Gucci della fine degli anni Venti mai esposta, il sandalo ‘invisibile’ di Ferragamo del 1947 e i primi capi di Emilio Pucci ancora etichettati solamente ‘Emilio’.

Orario: tutti i giorni 13.30-18.30, chiuso lunedì.

Museo della Moda e del Costume – Palazzo Pitti – Piazza Pitti, 1 – Firenze

Info: 055.23885 – www.uffizi.it


Fino al 30 settembre

Lorenzo Bonechi. La città delle donne

Il cartellone ‘Supernovecento’ ideato e curato da Sergio Risaliti per questa prima parte del 2025, prosegue in aprile con una monografica che celebra Lorenzo Bonechi a settant’anni dalla nascita: un omaggio all’artista valdarnese prematuramente scomparso nel 1994. Profondamente legato alla sua terra di origine, Bonechi studia la pittura e la scultura del Trecento e del Quattrocento toscano, ma anche l’arte bizantina e quella russa antica, analizzandone le radici storiche e letterarie. Nel 1987 nasce il ciclo pittorico delle ‘Città Celesti’, dove rilegge il tema della Gerusalemme Celeste attraverso le fonti sacre e filosofiche antiche, realizzando poi costruzioni geometriche essenziali. La sua ricerca sulla figurazione, permeata di intensa spiritualità, riscuote presto un importante successo internazionale, suggellato dal tributo postumo della 46ª Biennale di Venezia (1995). La mostra monografica propone una selezione di opere pittoriche e scultoree provenienti dall’Archivio Lorenzo Bonechi, oltre che da collezioni private e museali del territorio toscano, incentrate sulla presenza di figure femminili in paesaggi da Eden e all’interno delle Città.

Orario: tutti i giorni 11-20, chiuso giovedì.

Museo Novecento – Piazza Santa Maria Novella, 10 – Firenze

Info: 055.2768224 www.museonovecento.itwww.musefirenze.it


Fino al 4 ottobre

Philippe Decrauzat: Teatro Anatomico

Galleria Poggiali ospita nei suoi spazi la prima mostra dell’artista Philippe Decrauzat (Losanna, 1974), riconosciuto come uno dei talenti acclarati della nuova generazione dell’arte optical e cinetica mondiale. Curata dallo storico dell’arte Matthieu Poirier, l’esposizione riunisce una selezione di opere, circa 25 in tutto, alcune realizzate espressamente per l’occasione, risalenti a vari periodi della carriera dell’artista svizzero, specificamente incentrate sull’esplorazione del concetto di ‘tela sagomata’. Il termine viene utilizzato per descrivere tele che, allontanandosi dal tradizionale formato rettangolare, assumono forme irregolari o scultoree. Per questa specifica mostra di Firenze, tali oggetti vengono intesi come veicoli spaziali, percettivi, teatrali e metaforici della fisiologia umana. Tutte le opere di Decrauzat sono rappresentate da tele dipinte a mano meticolosamente tese su strutture in legno sagomate. In mostra, in particolare, va ricordata la presenza di opere iconiche come ‘Delay, Inverted Pentagon’ e ‘Delay, Broadcasting Delay Magenta’, entrambi del 2022, dalla forma esagonale e ‘Vertical Wave Red Transmission’ del 2024, una sorta di bandiera verticale ondulata: lavori centrali nello sviluppo della poetica della forma sagomata che lo ha reso celebre. Accanto a queste opere la serie ‘Still Double’, realizzata appositamente per la mostra, sempre del medesimo ciclo delle ‘tele sagomate’

Ingresso libero. Orario: tutti i giorni 10-12 e 14-19, chiuso domenica e lunedì.

Galleria Poggiali – Via della Scala, 35/a – Via Benedetta, 3/r – Firenze

Info: 055.287748 – www.galleriapoggiali.com


Fino all’ 8 Ottobre

Marion Baruch. Un passo avanti tanti dietro

Il cartellone di ‘Supernovecento’, con cui il Museo Novecento ha aperto il 2025, presenta la più ampia retrospettiva mai ospitata da un’istituzione italiana di Marion Baruch, un’artista instancabile e cosmopolita, nata in Romania nel 1929 ma vissuta tra Israele, Francia e Italia. L’esposizione consente di ripercorrere la sua intensa attività, quasi settanta anni segnati da continui cambiamenti di rotta e nuove avventure, grazie alla presenza di opere emblematiche del suo poliedrico percorso, dai primi lavori della fine negli anni Cinquanta alle collaborazioni con designer come Gavina, dalle sculture performative alla nascita di ‘Name diffusion’, dalle opere partecipative fino ai lavori in tessuto realizzati dopo il duemila. A metà tra sculture, installazioni e ready-made, i tessuti – tutti scarti di sartoria e residui di lavorazioni tessili – sono reinterpretati attraverso un approccio emotivo che crea opere che abitano lo spazio. Baruch seleziona e accuratamente posiziona negativi di ritagli d’abiti in cui talvolta pare di scorgere l’essenza di una manica o della gamba di un pantalone. Il riconoscimento del loro precedente utilizzo lascia presto spazio a una nuova vita come opere d’arte.
La mostra è accompagnata anche dalla proiezione del documentario di Francesca Molteni dedicato all’artista.

Orario: tutti i giorni 11-20, chiuso giovedì.

Museo Novecento – Piazza Santa Maria Novella, 10 – Firenze

Info: 055.286132 – www.museonovecento.it


Fino al 19 ottobre

Cento anni di storia della scienza a Firenze

Anche una mostra nel programma di celebrazioni per il centenario di fondazione dell’Istituto di Storia delle Scienze (oggi Museo Galileo), nato nel 1925 sotto la direzione di Andrea Corsini, primo del suo genere in Italia, e divenuto nel tempo un punto di riferimento internazionale per la ricerca e la divulgazione della cultura storico-scientifica. Dal 1930 il Museo ha sede in Palazzo Castellani, edificio di antichissime origini, ed è per l’importanza delle collezioni – tra cui spiccano gli unici telescopi originali di Galileo giunti fino a noi – uno dei principali musei storico-scientifici a livello internazionale, impegnato tanto nella ricerca quanto nella diffusione della cultura scientifica. L’allestimento espone edizioni rare e pregiate, manoscritti e documenti scientifici raccolti e conservati nella biblioteca del Museo nel suo secolo di vita. Una sezione documenta le ricerche da cui sono derivate le esposizioni organizzate nel corso dei decenni in prestigiose sedi italiane ed estere, in collaborazione con importanti istituzioni culturali. Le collezioni provengono anche dal Regio Museo di Fisica e Storia Naturale, creato nel 1775 dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena.

Orario: tutti i giorni 9.30-18.

Museo Galileo – Piazza dei Giudici, 1 – Firenze

Info: 055.265311 – www.museogalileo.it


Fino al 29 ottobre

Siamo Natura

Nel giorno in cui si è inaugurato il progetto ‘Re-wild Museum’ che ha trasformato il chiostro del Museo Novecento in un giardino, restituendolo al suo ruolo originale di luogo di incontro, si è aperta nelle sale espositive del museo anche una mostra personale dell’autrice dell’installazione, l’artista e attivista ambientale americana Haley Mellin (San Francisco, 1983), fondatrice dell’iniziativa no-profit ‘Art into Acres’ a sostegno della protezione di oltre 30 milioni di ettari di foreste primarie. Curata da Sergio Risaliti e Stefania Rispoli, l’esposizione ci dà l’occasione per ammirare la sua produzione, tra dipinti e disegni, realizzati con un’immersione totale nelle foreste che con il suo attivismo vuole preservare dalla distruzione. La mostra fiorentina riunisce le sue opere e i suoi progetti ambientali, offrendo una riflessione intensa sulla loro interconnessione. L’esposizione sottolinea l’impegno dell’artista nella documentazione diretta dei paesaggi protetti, attraverso dipinti di piccolo formato realizzati all’aperto, lavorando stagionalmente in studi all’esterno e riducendo le emissioni mediante la rinuncia a elettricità, riscaldamento e raffreddamento.

Orario: tutti i giorni 11-20, chiuso giovedì.

Museo Novecento – Piazza Santa Maria Novella, 10 – Firenze

Info: 055.0541450 – www.museonovecento.it


Fino al 20 novembre

Scenari

Il progetto artistico internazionale ideato e diretto dal critico Carlo Franza prosegue nelle varie stanze dell’hotel Plus Florence di Firenze con sei artisti e le loro sei mostre personali. Il vignettista israeliano Andy Ceausu, nato e cresciuto in Romania, presenta ‘Mondi immaginari’, opere costruite sul versante dell’arte digitale. Fulvio Marino, allievo dell’Istituto Europeo di Design (IED), dove ha esplorato nuove tecniche e materiali, espone le sue ‘Opere aperte’. Eugenia Serafini, artista e scrittrice/performer, occupa il Salone del Glicine con ‘Di rose e di fiori’, che si concentra attorno a un tema che da sempre ha toccato gli artisti. La mostra ’L’incanto del paesaggio lombardo’ vuole invece celebrare Mario Zappa, artista brianzolo scomparso il 31 dicembre 2017 a 94 anni, caposcuola del paesaggio lombardo. Tocca poi alle ‘Sperimentazioni visuali’ di Monica Gorini: installazioni, fotografia, performance, linguaggi multimediali e molto altro, sono il suo parlato visivo. Il sesto artista di questo ciclo è Pierluigi Ghidini con ‘La biblioteca dei sogni’: l’artista bresciano (classe 1944) è divenuto oggi un campione assoluto del colore e del segno. Plus Florence ospita anche la mostra ‘Il simposio della bellezza’ con opere dell’artista salentino Salvatore Spedicato (classe 1939), scultore e grande disegnatore, e ‘Storie di ieri e di oggi’ di Sergio Gimelli (Milano, 1976), con opere di varie epoche e vari materiali.

Ingresso libero. Orario: nell’apertura dell’albergo.

Hotel Plus Florence – Via Santa Caterina d’Alessandria, 15 – Firenze

Info: 055.6286347


Fino al 28 novembre

Firenze e l’Europa. Arti del Settecento agli Uffizi

Agli Uffizi torna protagonista il Settecento grazie ad una mostra di circa 150 dipinti allestita nelle sale al piano terreno della Galleria. Curata dal direttore Simone Verde con Alessandra Griffo, narra il ‘Secolo dei Lumi’ (e delle riforme) con capolavori che partono da Giovan Battista Foggini e Sebastiano Ricci e proseguono con Goya, Tiepolo, Canaletto, Vigée Le Brun, Liotard, Mengs, Nattier: molti mai visti, altri invisibili da oltre un decennio a causa dei lavori di ampliamento del percorso espositivo. Le opere sono presentate seguendo la storia di quei decenni così importanti per la trasformazione della Galleria da scrigno delle collezioni granducali a museo moderno: il primo la mondo. Fu proprio in questo secolo, infatti, che il patto stabilito dall’ultima discendente dei Medici, Anna Maria Luisa, certificando nel 1737 la fine della dinastia, ne vincolò lo sterminato giacimento di opere a Firenze “per ornamento dello Stato”; e fu Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana, a consentire nel 1769 ai cittadini, nel giorno della festa del santo Patrono di Firenze, San Giovanni (24 giugno) di visitare liberamente il museo. Mutamenti strutturali, che si intrecciano alla grande ondata di cambiamento nella politica, nella cultura e nell’estetica in tutta Europa, che a Firenze, con gli Uffizi i Granduchi riescono a intercettare, trasformando la città e il museo in un microcosmo in cui si respira il clima nuovo del Continente.

Orario: dal martedì alla domenica 8.15-18.30, chiuso lunedì.

Galleria degli Uffizi – Piazzale degli Uffizi – Firenze

Info: 055.294883 – www.uffizi.it


Fino al 23 dicembre

Scrittori d’azione e non artisti

‘Eugenio Montale e Alessandro Bonsanti: un percorso tra i Fondi del Gabinetto Vieusseux’ è il sottotitolo della mostra, curata da Elisa Martini dell’Archivio Contemporaneo Bonsanti, con cui il Gabinetto Vieusseux di Firenze celebra quest’anno due importanti anniversari: i cento anni di “Ossi di seppia” di Eugenio Montale, direttore del Gabinetto Vieusseux dal 1929 al 1938, Premio Nobel per la letteratura nel 1975, e il cinquantenario della fondazione dell’Archivio Contemporaneo, istituito il 17 ottobre 1975 da Alessandro Bonsanti. Il percorso espositivo ricostruisce il sodalizio fra Montale e Bonsanti attraverso libri, manoscritti, dattiloscritti, corrispondenze, fotografie e documenti appartenenti ai Fondi del Gabinetto Vieusseux – fra cui quelli di Carlo Betocchi, Irma Brandeis, Emilio Cecchi, Giacomo Debenedetti, Angiolo Orvieto, Pier Paolo Pasolini, Vasco Pratolini e Giuseppe Ungaretti. Racconta la nascita di un’unione di intenti e di un’amicizia che diviene tracciato comune, sia per l’avvicendarsi dei due alla guida del Gabinetto Vieusseux sia per il loro perseguire un’idea di cultura di ‘resistenza’: uno mediante la sua poesia e l’altro attraverso il suo operato come direttore dell’istituzione fiorentina.

Ingresso libero. Orario: su prenotazione.

Archivio Contemporaneo Bonsanti del Gabinetto Vieusseux – Palazzo Corsini Suarez – Via Maggio, 42 – Firenze

Info e pren.: 055.288342 – www.vieusseux.it – archivio@vieusseux.it


Fino al 26 aprile 2026

Michelangelo Maiorfi (1862-1893): progettare il futuro riscoprendo l’antico

Allestita all’interno della Saletta mostre del Museo archeologico, Fiesole ospita una mostra curata dalla prof.ssa Giuseppina Carla Romby, in collaborazione con Silvia Borsotti, Valentina Cappellini e Francesco Tanganelli che mette a fuoco la storia urbanistica ottocentesca della città. L’esposizione si pone come obiettivo quello di mettere in luce il ruolo significativo dell’ingegnere Michelangelo Maiorfi nell’ambito delle trasformazioni urbanistiche che, sulla scorta di Firenze Capitale, hanno interessato anche Fiesole nella seconda metà del XIX secolo. Attraverso documenti d’archivio, progetti e materiali storici, è così possibile ripercorrere le principali tappe dell’attività progettuale di Maiorfi, destinata a ridisegnare il volto della città e a valorizzarne le antiche origini etrusche e romane in un periodo in cui le trasformazioni urbanistiche seguivano l’onda lunga delle innovazioni apportate dalla Firenze Capitale.

Orario: tutti i giorni 9-19.

Museo Civico Archeologico – Largo Piero Farulli 1 – Fiesole 

Info: 055.5961293 – www.museidifiesole.it


8 luglio – 3 settembre

Fotografia – Tracce Fiorentine. Massimo D’Amato

Alla Trattoria 4 Leoni di Firenze il terzo appuntamento della rassegna di fotografia curata dalla storica dell’arte Anna Maria Amonaci, organizzata e promossa dal titolare Stefano di Puccio nelle sale della trattoria. Il progetto espositiva coinvolge sei autori di generazioni diverse ma uniti da un profondo legame con Firenze: da qui il titolo ‘Tracce Fiorentine’, che richiama l’impronta, quasi biologica, che un luogo lascia nei suoi abitanti. Dopo Franco Cammarata e Lorenzo Bojola, il terzo autore è Massimo D’Amato (Pisa, 1954), già fotografo di scena di realtà come l’Orchestra Regionale Toscana e il Teatro di Rifredi. Nel 1994 parte per i territori dell’ex-Jugoslavia con alcune ONG, documentando la vita quotidiana in tempo di guerra. È l’inizio di un percorso segnato da un intenso impegno civile, che lo porterà ad approfondire temi come l’immigrazione, il lavoro, la marginalità. I suoi scatti sono al tempo stesso documento e narrazione, attenta ai volti, alle tracce, alle trasformazioni lente del paesaggio e della memoria.

Ingresso libero. Orari: nell’apertura dell’esercizio.

Trattoria 4 Leoni – Piazza della passera – Firenze

Info: 055.218562 – www.4leoni.com

Dettagli

Inizio:
1 Gennaio ore 0:00
Fine:
31 Dicembre ore 23:59
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