Seduzione. Koen Vanmechelen – Galleria degli Uffizi, Firenze (Firenze)

Enormi iguana cornute, una tigre rossa accucciata nel bel mezzo della sala della Niobe, inedite versioni della Medusa, con la testa brulicante di zanne e becchi appuntiti, accostate a quella di Caravaggio… È una vera e propria legione di creature fantastiche quella che popola i corridoi e le sale degli Uffizi, dove le preziose opere d’arte della collezione permanente si mescolano alle creazioni dell’artista e performer belga Koen Vanmechelen (classe 1965). Al centro del suo lavoro vi è il concetto di diversità bioculturale, indagato attraverso il pollo domestico e le specie primitive (i dinosauri?) da cui deriva. Identità, diversità, globalizzazione, diritti umani sono i temi di attualità che si intrecciano nella realizzazione dei suoi progetti, per un’arte che vuole essere espressione sia etica che estetica. Seguendo i concetti di ibridazione (delle specie animali e vegetali) e contaminazione (delle tecniche espressive e dei materiali), ecco le numerose ‘Temptation’, ovvero teste di antichi romani in marmo bianco sovrastate da uova da cui nascono fantasmagorici animali in vetro di Murano che invitano a lasciarsi andare al cambiamento. Nella sala dell’Ermafrodito, l’ibrido per eccellenza, troviamo un cuscino in marmo bianco su cui un uovo in vetro di Murano giace cullato dagli artigli rivestiti in foglia d’oro di un predatore non identificato. Chiude l’esposizione, curata da Francesca Sborgi, l’autoritratto ‘Ubuntu’, (stampa Diasec su acrilico) che in lingua bantu significa ‘Io esisto perché noi esistiamo’.
Orario: tutti i giorni 8.15-18.30, chiuso lunedì.