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Le mostre d’arte ad Arezzo e provincia

01 Dicembre 2024 - 31 Gennaio 2025 ore 23:59

Fino al 12 gennaio 2025

Giorgio Vasari e la Natività. La ‘pittura di lumi’ al tempo del Duca Cosimo I

Anche San Giovanni Valdarno partecipa alle celebrazioni per i 450 anni dalla morte di Cosimo I de’ Medici e di Giorgio Vasari e, nell’ambito del progetto ‘Arezzo. La città di Vasari’, presenta al Museo delle Terre Nuove, insieme con MUS.E e in collaborazione con la Galleria Borghese di Roma, un omaggio ad entrambe le figure storiche a cura di Alessandra Baroni e di Valentina Zucchi, direttrice del Museo delle Terre Nuove. Vengono presentati una ‘Natività’ dipinta da Giorgio Vasari con riusciti effetti luministici, e un altrettanto superbo ‘Ritratto di Cosimo I’, eseguito da Alessandro Allori nel 1560 circa, nell’alveo della politica dell’immagine promossa dai Medici. La ‘Natività di Gesù’ fu dipinta da Vasari nel 1546 per il cardinal Giovanni Salviati, zio di Cosimo: una vera pittura ‘a lume di notte’ con forti effetti ‘mistici’ di controluce e trasparenze preziose. Questa intensità chiaroscurale trova il suo controcanto nel nitore pittorico del ‘Ritratto di Cosimo’ di Allori, in grado di esaltare la consistenza delle stoffe, della pelliccia e dei ricami così come l’espressività decisa e profonda del volto. Le due opere, entrate nella raccolta Borghese l’una già nel 1650 e l’altra nel 1833, esemplificano pienamente la ricerca degli effetti di ‘naturale’ e di ‘lume’ che Giorgio Vasari e gli accademici fiorentini approfondirono in quel fervido terreno di committenze e di botteghe, di teorie e di pratiche che connotò la Toscana nei decenni centrali del Cinquecento.
Ingresso libero per i residenti nel comune e per i minori di 18 anni. Orario: dal martedì al venerdì 15-19, sabato e domenica 10-13 e 15-19, chiuso lunedì.

Museo delle Terre Nuove – Palazzo di Arnolfo -Piazza Cavour -San Giovanni Valdarno

Info e pren.: 055.9126213 – info@museoterrenuove.it


Fino al 12 gennaio 2025

Tornei di Toscana. La Giostra del Saracino, il Palio della Balestra e il Gioco del Ponte

Alla Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi di Arezzo è aperta al pubblico una mostra curata da Riccardo Franci, responsabile dell’armeria del Museo Stibbert. L’esposizione fa parte del programma Terre degli Uffizi, ideato e realizzato da Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze. A partire proprio dalla Giostra del Saracino, evento tanto celebrato nella città di Arezzo, l’esposizione documenta i giochi guerreschi attraverso stampe e dipinti di varie epoche provenienti dagli Uffizi e soprattutto attraverso numerosi esempi di elmi, armi e armature della famosa collezione del Museo Stibbert. Si illustrano competizioni cavalleresche venute di moda nel Medioevo e proseguite nel Rinascimento, come il Palio della Balestra, famosa gara di precisione, e l’antico Gioco del Ponte, una sfida di forza tra fanti per conquistare il Ponte Vecchio a Pisa. L’allestimento si apre con l’opera più iconica, il cinquecentesco ‘Buratto’ in prestito dal Museo Nazionale del Bargello, scultura realizzata per i festeggiamenti delle nozze fra Francesco I e Bianca Cappello nel 1579. A Stefano della Bella appartengono l’immagine della mostra, che raffigura un cavaliere bardato per un Carosello, e il dipinto che illustra il Carosello notturno del 1637 nei Giardini di Boboli.

Orario: da mercoledì a domenica 10-13 e 14-18.

Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi – Corso Italia, 14 – Arezzo

Info: 0575.354126 www.fondazioneivanbruschi.it 


Fino al 31 gennaio 2025

Costruire un’immagine di sé. Giorgio Vasari attraverso le sue carte

Per il programma ‘Arezzo. La città di Vasari’, gli spazi dell’Archivio di Stato offrono un percorso ideato da Ilaria Marcelli che, col prezioso sussidio del patrimonio archivistico vasariano, espone le carte prodotte da Vasari con la volontà di condizionare la memoria che i contemporanei prima e i posteri in seguito avrebbero avuto della sua figura e del suo lavoro. La prima parte della mostra – che vede affiancati documenti provenienti dalle Carte Vasari e da altri fondi, tra cui l’Archivio di Stato di Arezzo e la Beinecke Library della Yale University – è dedicata alla storia familiare del Vasari, che egli riassunse sul finire della sua vita, in particolare con l’autobiografia apposta nella terza parte de “Le vite” (edizione del 1568). La seconda parte invece, che vede esposte oltre alle Carte Vasari anche documenti provenienti dall’Archivio di Stato di Firenze, è incentrata sul suo lavoro e in particolare sul legame, via via sempre più importante e stretto, con il duca Cosimo I dei Medici. Risale agli ultimi anni della sua vita la consapevolezza che non soltanto le opere artistiche ma in particolare l’opera letteraria sarà cruciale per mantenere e trasmettere memoria di sé.

Orario: da lunedì a venerdì 8.20-17.20, venerdì 8.20-13.40, chiuso sabato e domenica.

Archivio di Stato – Piazza del Commissario, 1 – Arezzo

Info: 0575.20803 www.vasari450.it


Fino al 2 febbraio 2025

ll disegno fu lo imitare il più bello della natura

Nell’ambito di ‘Arezzo. La città di Vasari’ – programma di eventi in omaggio al maestro a 450 anni dalla morte – Casa Vasari diviene teatro di una mostra che esplora la poliedrica ‘forma mentis’ dell’artista che l’ha abitata e a cui deve il nome. Si tratta di Un’esposizione a cura di Emanuela Ferretti e Rossella Sileno col contributo scientifico e organizzativo dell’Università di Firenze e cha ha come sottotitolo ‘La casa, i disegni, le idee: Giorgio Vasari e la figura dell’intellettuale architetto’. Dagli affreschi ai decori fino agli arredi, durante gli anni trascorsi nella città natale Giorgio Vasari plasma la sua storica dimora rendendola non solo un inestimabile gioiello d’arte, ma anche un vero e proprio manifesto del nuovo ruolo sociale dell’artista e dell’architetto, intellettuale e cortigiano. Il percorso si articola in nuclei tematici connessi, con disegni, manoscritti, modelli e opere significative in rapporto con le decorazioni pittoriche della Casa e la poetica vasariana. La genealogia artistica di Vasari è approfondita nella Camera della Fama e delle Arti, con il modello di uno dei capitelli del loggiato degli Uffizi, mentre i significati simbolici degli affreschi della Camera di Apollo e delle Muse e il rapporto con Cosimo I sono enfatizzati dalla presenza dell’Apollo di Willem van de Tetrode dalle Gallerie degli Uffizi. Nella sala detta della Cucina viene presentato un approfondimento sulla fortuna novecentesca di Vasari pittore/architetto mentre la Sala del Trionfo e della Virtù ospita la splendida ‘Diana Efesina’ dal Museo Archeologico di Napoli, in relazione con le pitture della parete.

Orario: lunedì e da mercoledì a sabato 8.30-18.30, domenica 8.30-12.30, chiuso martedì.

Museo Statale di Casa Vasari – Via XX Settembre, 55 – Arezzo

Info: 0575.1696258 www.vasari450.it


Fino al 2 febbraio 2025

Alcuna cosa fuor dell’uso comune. Il convito per le nozze di Ester e Assuero di Giorgio Vasari

Nel palazzo che fu di proprietà della famiglia Ciocchi del Monte di papa Giulio III, tra i principali committenti di Giorgio Vasari, e oggi sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo, è aperto un percorso espositivo a cura di Luisa Berretti nell’ambito del cartellone ‘Arezzo. La città di Vasari’ che omaggia l’artista a 450 anni dalla morte. La mostra è dedicata ad approfondire una delle opere più grandiose di Giorgio Vasari: il dipinto a olio su tavola commissionato nel luglio del 1548 da don Giovanni Benedetto da Mantova, abate del Monastero delle Sante Flora e Lucilla di Arezzo. Eccezionale per dimensioni (cm. 289×745), per quantità di figure e per l’elevata qualità artistica, il ‘Convito per le nozze di Ester e Assuero’ può essere considerato la più importante opera su tavola del Vasari, anche perché ritenuta completamente autografa, realizzata in soli 42 giorni per l’esigua somma di centoventotto scudi d’oro. A corredo del monumentale dipinto, giunto al museo aretino negli anni Cinquanta del secolo scorso, sono esposti disegni preparatori, documenti, manufatti da tavola dell’epoca tratti dalle collezioni del museo e le risultanze delle immagini diagnostiche, come le riflettografie eseguite sul dipinto nel 1993.

Orari: martedì e mercoledì 8.30-19, dal giovedì al sabato 8.30-13.30, chiuso domenica e lunedì.

Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna – Via San Lorentino, 8 – Arezzo

Info: 0575.1696257  www.vasari450.it  www.museiarezzo.it


 Fino al 2 febbraio 2025

I Vasari ‘vasai’ e la produzione ceramica aretina di età antica

È ospitata al Museo Archeologico Nazionale ‘Gaio Cilnio Mecenate’ la seconda mostra nel cartellone del programma ‘Arezzo. La città di Vasari’, che rende omaggio al maestro aretino in occasione dei 450 anni dalla morte facendo riferimento all’origine del suo nome. Il nome Vasari deriva infatti dal mestiere di vasaio esercitato dal nonno del più celebre Giorgio, Giorgio di Lazzaro Taldi. Sulla traccia letteraria della vita di Lazzaro, la mostra ripercorre il rapporto fra l’attività del nonno e le ceramiche aretine antiche, che egli studiò e imitò e di cui indagò, come un archeologo ante litteram, le officine in località le Carcerelle, luogo ben noto alla letteratura archeologica. Un’occasione per visitare il recente allestimento delle sale dedicate ai celebri vasi in terra sigillata ricchi di ornamenti e temi mitologici – particolarmente significativi nell’avvio delle relazioni fra la famiglia Vasari e la casata dei Medici – ora arricchite di un’apposita sezione a illustrare la relazione tra l’attività di Lazzaro e gli ‘Arretina vasa’, a cura di Maria Gatto.

Orario: dal lunedì al sabato 9-19.30, domenica e festivi 9-14, prima domenica del mese 9-19.30.

Museo Archeologico Nazionale ‘Gaio Cilnio Mecenate’ – Via Margaritone, 10 – Arezzo

Info: 0575.20882 www.fondazioneguidodarezzo.com


 Fino al 2 febbraio 2025

Honorata e Gratiosa. La Loggia di Giorgio Vasari

Un itinerario curato da Francesca Chieli presso la Fraternita dei Laici per questa terza mostra del progetto dedicato ai 450 anni dalla scomparsa dell’artista aretino Giorgio Vasari. Il percorso illustra, tramite una ampio ‘corpus’ documentario, lo sviluppo di una delle imprese più importanti portate avanti dal Vasari architetto ad Arezzo: le Logge. L’allestimento valorizza il vasto repertorio cartaceo della Fraternita sull’ars edificatoria vasariana, con particolare riguardo alla costruzione delle Logge di piazza Grande, opera che per la centralità del luogo costituisce un vero e proprio rinnovamento urbanistico. Dalla tavola con il ‘San Rocco’ di Bartolomeo della Gatta (1479), che documenta l’edilizia della piazza prima dell’opera di Vasari, al celebre modellino in legno delle logge, commissionato dai rettori a Giorgio Vasari con una lettera del 19 luglio 1572, dall’assenso del Granduca alla realizzazione dell’opera a tutte le vicende relative all’iter costruttivo. Presenti inoltre testimonianze sulla vita dell’artista, a cominciare dall’atto di battesimo sino alla copia del testamento rogato il 25 maggio 1568 a Firenze. In mostra anche il ‘Ritratto di Giorgio Vasari’ di Pietro Ermini, le effigi di coloro che hanno contribuito con i loro lasciti alla realizzazione dell’opera e documenti che attestano l’idea “tutta vasariana” di condurre l’acqua in Piazza Grande e che vedrà impegnata la Fraternita nell’impresa dell’acquedotto.

Orario: tutti i giorni 10.30-18.

Palazzo della Fraternita dei Laici – Piazza Grande / Via Giorgio Vasari, 6 – Arezzo

Info: 0575.24694 www.fraternitadeilaici.it


Fino al 2 febbraio 2025

Vasari. Il teatro delle Virtù

Ecco la mostra che costituisce l’apice delle celebrazioni del programma ‘Arezzo. La città di Vasari’, nato a 450 anni dalla morte del grande pittore, architetto e letterato. L’esposizione, a cura di Cristina Acidini con la collaborazione di Alessandra Baroni, vede arrivare – o tornare – ad Arezzo oltre 100 opere tra inediti, pale monumentali e capolavori provenienti dalle più note istituzioni estere e italiane. Il progetto, presentato in due sedi, pone l’accento sull’utilizzo dell’allegoria, ovvero di quel patrimonio di invenzioni sacre e profane messe a profitto da Vasari per la gloria del granduca Cosimo I, suo protettore dal 1550 alla morte. Tra i manufatti altamente simbolici, c’è la Chimera, straordinario bronzo etrusco rinvenuto nel 1535 ad Arezzo ed entrato immediatamente nelle collezioni ducali. Il percorso espositivo si articola in 8 sezioni tematiche. Tra le opere in mostra tavole, tele, disegni – tra cui le splendide ‘Allegoria del sonno’ e ‘Allegoria dell’oblio’, concesse in prestito dal Met di New York – sia di Vasari che di artisti coevi e collaboratori, insieme a lettere, manoscritti e volumi a stampa provenienti dall’Archivio Vasari. Eccezionali le imponenti pale d’altare, come l’’Allegoria della Concezione’ proveniente dalla chiesa dei SS. Apostoli a Firenze. Una sezione sulla grafica valorizza la centralità del disegno, che per Vasari è il progetto mentale e manuale da cui ogni artista deve partire.

Orario: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì 10-18, sabato e domenica 10-19, chiuso martedì.

Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea – Piazza S. Francesco, 4 ed ex Chiesa di Sant’Ignazio – Via Giosuè Carducci, 7 – Arezzo

Info: 0575.299255 www.vasari450.it www.fondazioneguidodarezzo.com


Fino al 2 febbraio 2025

Si è mangiato altro che pane e messer Giorgio

‘Fortuna e nuove ricerche sullo Stendardo dei Peducci di Giorgio Vasari’ è sottotitolo e tema di questa mostra inclusa nel progetto ‘Arezzo. La città di Vasari’ che celebra i 450 anni dalla morte del celebre pittore, architetto e scrittore aretino. Ospitata presso il Museo diocesano di Arte Sacra, l’esposizione è una mostra dossier a cura di Serena Nocentini che, oltre alle tele processionali dipinte da Vasari per la Compagnia di San Giovanni Battista dei Peducci, che ebbero una grande fortuna critica, porta alla luce opere sotto alcuni aspetti inedite restaurate per l’occasione. Si tratta di tele riscoperte nella Badia delle Sante Flora e Lucilla e che costituiscono un secondo Stendardo, sicuramente coevo. Come per lo Stendardo dei Peducci, le due tele che compongono questa insegna processionale erano state separate e trasformate in singoli dipinti – uno dei quali rinvenuto di recente nei depositi della chiesa – e per dimensioni, soggetto e stile l’esemplare è praticamente identico all’originale del Museo diocesano, con cui sarà messo a confronto.
Orario: tutti i giorni 10-18.

Museo diocesano di Arte Sacra – Piazza Del Duomo, 1 – Arezzo

Info: 0575.4027268  www.duomoarezzo.it www.vasari450.it


Fino al 2 febbraio 2025

Il migliore nientedimanco tra tutti i legni che si adoperano alla scultura è il tiglio. I colori della Giostra

Anche la Giostra del Saracino celebra Giorgio Vasari nell’anno a lui dedicato, esponendo presso il Palazzo Comunale due Lance d’Oro dedicate al poliedrico artista aretino, rispettivamente nelle edizioni del torneo del 2024 e del 2010. La prima è realizzata a quattro mani dal maestro intagliatore Francesco Conti e dall’artista Giovanni Frangi in legno di tiglio, che Vasari definiva “il migliore tra tutti i legni perché ha pori uguali e ubbidisce più agevolmente alla lima et allo scarpello”. Per l’asta Conti ha tenuto a mente ‘Le Vite’ del Vasari e la scultura, l’architettura e la pittura, ovvero le tre arti figlie del disegno di cui disquisiva nel trattato. La Lancia del 2010 è stata invece realizzata dal maestro Conti su bozzetto di Mauro Capitani, vincitore del concorso di idee dedicato. Nell’elsa trovano spazio tre putti reggicero, sormontati dalla Madonna del Conforto, che sovrastano un cubo in cui due delle quattro facce rappresentano la scrittura e la pittura, simboleggiate da penna e pennello ed espressione de ‘Le Vite’ e dei dipinti del Vasari.
Orario: tutti i giorni 8.15-13.30, martedì e giovedì anche 15-17.30, chiuso domenica.

Palazzo Comunale – Piazza della Libertà, 1 – Arezzo

Info: 0575.3770 www.vasari450.it

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Inizio:
1 Dicembre ore 0:00
Fine:
31 Gennaio 2025 ore 23:59
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