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La signorina Else – Piccolo Teatro Mauro Bolognini, Pistoia

di Arthur Schnitzler. Traduzione di Sandro Lombardi, drammaturgia di Sandro Lombardi, Fabrizio Sinisi e Federico Tiezzi. Regia di Federico Tiezzi.
Con Lucrezia Guidone e Martino D’Amico. Dagmar Bathmann violoncello, Omar Cecchi pianoforte e percussioni, Dusan Mamula clarinetti. Movimenti coreografici Giorgio Rossi.
Risalente al 1924, la novella La Signorina Else è un testo incentrato sui pensieri tumultuosi che si affollano e scontrano nella mente di Else, l’adolescente ‘altera’, vivida e appassionata, su cui incombe una catastrofe familiare.
Else è una bella fanciulla, percorsa dai primi turbamenti sessuali, che viene presa in contropiede dalla richiesta dei genitori che necessitano di una grossa somma di denaro. È la madre stessa che, in una lettera dal tono mellifluo e patetico, invita la figlia a vendersi per salvare l’onore della famiglia. L’unico modo per ottenere il denaro è infatti chiederlo a un ricco conoscente che da tempo la corteggia e che si trova con lei in vacanza a San Martino di Castrozza. Tutto il testo vive delle reazioni di Else a questa sordida richiesta.
L’autore impiega in questo racconto la tecnica del monologo interiore, il flusso di coscienza, attraverso il quale i pensieri e le contraddizioni del personaggio e della società in cui si muove vengono alla luce con straordinaria potenza. Un testo che è anche un’analisi di una società corrotta fin nel nucleo familiare che, invece di proteggere i suoi figli, li immola senza pietà: una vera e propria tragedia della coscienza moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta solo ai propri istinti e ai propri falsi valori, pronta a sacrificare tutto per denaro. Nel monologo interiore emergono le fantasticherie, le paure, l’orgoglio adolescenziale e infine le allucinazioni che travolgono la ragazza, fino al suicidio.