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Io ci sono – Teatrodante Carlo Monni, Campi Bisenzio (Firenze)
liberamente tratto dal libro omonimo di Lucia Annibali, regia di Andrea Bruno Savelli. Ore 21.16 aprile 2013, una sera qualunque. Lucia Annibali, giovane avvocato di Pesaro, torna a casa dopo essere stata in piscina. Ad attenderla, dentro il suo appartamento, trova un uomo incappucciato che le tira in faccia dell’acido sfigurandola. Le ustioni, devastanti, corrodono anche il dorso della sua mano destra. Quella stessa notte viene arrestato come mandante dell’aggressione Luca Varani, avvocato, che con Lucia aveva avuto una tormentata relazione troncata da lei nell’agosto del 2012 e che, secondo la magistratura, aveva assoldato per l’agguato due sicari albanesi, pure loro poi arrestati. Come avviene in molti, troppi episodi di violenza contro le donne, anche in questo caso è stato l’abbandono a innescare la miccia del risentimento. Lo schema è purtroppo classico: il possesso scambiato per amore, la rabbia che diventa ferocia, fino all’essenza della crudeltà, l’acido in faccia. A un anno dal racconto della vita del calciatore Stefano Borgonovo e della sua lotta contro la malattia, Andrea Bruno Savelli propone un nuovo spettacolo, in prima assoluta, di teatro civile, ripercorrendo la storia che ha sconvolto tutta l’Italia, in una riflessione sulla società contemporanea. La pièce racconta la storia di Lucia Annibali con Varani, dal corteggiamento al processo (“Il tempo con lui è stato una bestia che digrignava i denti e io mi lasciavo sbranare”), passando in rassegna i momenti dell’emozione e quelli della sofferenza. Un inno al coraggio e alla lotta contro il dolore, non solo fisico ma anche morale.