Intervista a Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – Consorzio Vino Chianti, Firenze (Firenze)

Andiamo nel Chianti, terra di lavoro e di paesaggio, di turismo e, naturalmente, di splendido vino. Il nostro breve giro in questa che è una delle zone più belle e più ambìte del mondo ci porta a dialogare con Giovanni Busi, da cinque anni Presidente del Consorzio Vino Chianti.- Il pezzo forte dell’attività di febbraio del Consorzio Vino Chianti avrà luogo domenica 14, per San Valentino, con ‘Chianti Lovers’, presso l’ex Manifattura Tabacchi di Firenze: in che cosa consisterà?Il 14 febbraio presenteremo la nuova annata, il 2015, che entrerà sul mercato dal 1° marzo, e, per la Riserva, l’annata 2013. Questo è uno dei momenti più importanti per le nostre imprese, perché mostreremo al mondo intero il lavoro di un anno, la nostra filosofia di fare vino, di esprimere il nostro territorio ed il suo vitigno principe, il Sangiovese. Avremo una degustazione riservata alla stampa nazionale ed internazionale, come sempre, ma la grande novità dell’Anteprima del Chianti è data dall’apertura al pubblico dalle 16 in poi. Questo lo abbiamo voluto, perché anche il pubblico deve essere partecipe di un evento così importante, deve relazionarsi con i produttori, capire il loro modo di lavorare e come producano uno dei vini più conosciuti al mondo.- Com’è andata la vendemmia 2015?È stata un’ottima annata, con una primavera soleggiata, che ha favorito una buona allegagione, un’estate con poche piogge, che ha evitato l’insorgere di malattie e quindi una maturazione perfetta. La produzione è stata un 5% in più, anche se si pensava ad una produzione più abbondante, vista la scarsità delle annate precedenti.- Quali sono i dati sul turismo del vino sempre del 2015?L’enoturismo è in crescita, anche se ad oggi non siamo tornati ai numeri di affluenza della fine degli anni ‘90 o dei primi 2000. Però la Toscana attrae ancora e ci sono tutti gli indicatori per un ritorno ad una buona affluenza.- Siamo a inizio anno: quali sono i suoi eventi, progetti o intenti da Presidente per il 2016?Si apre la nostra attività di promozione con l’Anteprima del 14. Abbiamo poi una serie di fiere, come il ProWein (a marzo, a Düsseldorf, in Germania), il Vinitaly (ad aprile, a Verona), l’ExpoVinis Brasil (a San Paolo, sempre ad aprile) o un’altra a Canton, in Cina. Inoltre, avremo interventi di marketing in Italia e in varie piazze estere: tutte queste attività sono fondamentali per avvicinare le imprese al mercato. Un mercato che diventa sempre più complesso e più lontano, ed è qui che il consorzio ha la funzione di attutire i costi alle piccole e medie imprese, riuscendo a portarle in tutto il mondo con costi accessibili, oltre che presentarsi uniti con una sola immagine, quella del Chianti, realizzando contemporaneamente un’ottima azione di marketing per tutta la denominazione.- Il suo sogno nel cassetto?È un sogno complesso, ma cerco di sintetizzarlo in tre punti: Produzione, Vendita, Immagine = (risultato) una regione del vino in perfetto equilibrio tra sostenibilità economica, ambientale, paesaggistica e sociale. Il primo punto, quello della Produzione, è stato concretizzato con la variazione del disciplinare: senza entrare nel merito, questo spronerà le imprese a rinnovare il vigneto vecchio con nuovi vigneti a base di un ottimo sangiovese. Il secondo punto, la Vendita, lo stiamo portando avanti: sebbene le risorse a disposizione siano poche, cerchiamo con tutte le forze di sostenere le imprese nelle varie fiere di tutto il mondo. Il terzo punto, che riguarda l’Immagine, lo abbiamo appena iniziato e richiederà tempo e tante risorse, che ci auguriamo di poter avere con un sostegno economico da parte di tutte le istituzioni, da quelle regionali a quelle nazionali, per un vero aiuto ad una denominazione che rappresenta, con orgoglio, il made in Italy nel mondo.