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Giardino dell’ArteCultura: programma di Settembre – Giardino dell’Orticoltura, Firenze
Di seguito gli ultimi eventi dell’anno, accompagnati come da tradizione dal chiosco caffetteria, aperto da mattina a sera. Ingresso gratuito.
Sabato 2 ore 19: concerto di Effenberg, pseudonimo di Stefano Pomponi. Dopo l’esordio con il disco “Elefanti per Cena”, il cantautore sale sul palco per presentare i suoi brani frutto di una ricerca personale interiore accompagnata da una ricerca musicale che attinge da influenze passate e presenti della musica italiana, con sfumature pop/folk e qualche volta rock.
Domenica 3 dalle ore 12 alle 15: Pic Nic all’Orticoltura – Last Sunday. In collaborazione con l’Associazione Heyart e Private Dinner Parties, il Giardino dell’ArteCultura festeggia l’arrivo di settembre con un pic nic ispirato alla tradizione, ma rivisitato in chiave contemporanea
dalle chef Daniela e Alessia. Questo il menù: Sformatino di verdure a strati ‘3 colori’, trofie con pesto fresco di zucchine e mandorle 100g, panzanellina greca con cipolle marinate, feta, pomodorini e olive, chips di patate al forno, tenerina al cioccolato. Possibilità di menù per bambini e di teli per stendersi sul prato. Ad accompagnarci durante il pranzo un imperdibile djset a sorpresa! Prenotazione obbligatoria entro il 1 settembre a info.heyart@gmail.com – 333.8622307 –
347.1271339. Posti limitati
ore 19: Concerto del Joy de Vito trio composto da Ferdinando “Big Nando” Romano al contrabbasso e da Giovanni Paolo “JP” Liguori alla batteria. La band propone un vero e proprio viaggio sonoro attraverso le tappe fondamentali della storia del jazz: dai grandi classici della tradizione afroamericana alle più moderne sonorità newyorkesi. I tre musicisti, legati da un affiatamento straordinario, condurranno il pubblico nel magico e visionario mondo dell’improvvisazione e della musica totale.
Lunedì 4 e Martedì 5 ore 19-23: Cena al chiosco a base di pizza, insalatone e piadine romagnole tirate a mano. Birre alla spina, artigianali, senza glutine, bevande bio, bicchieroni di frutta fresca e atmosfera relax!
Mercoledì 6 Festa della Rificolona. Il Giardino dell’ArteCultura, in collaborazione con l’Associazione Culturale Heyart, dedicata una giornata ai tradizionali laboratori per bambini e famiglie.
Ore 16.30: RIFICOLLIAMO a cura di Riflessi e colori – Laboratorio di preparazione e decorazione
delle rificolone che verranno, in seguito, illuminate. Rrichiesto un contributo di 3 euro per i materiali
che verranno forniti durante il laboratorio.
Ore 19.30: sfilata dei bambini per i viali del Giardino con le loro rificolone.
Ore 19:30: apericena e concerto live dei Florence Dixie Band per sonorità dixieland in stile New Orleans jazz
Prenotazione consigliata a info.heyart@gmail.com – 333.8622307 – 347.1271339. Posti limitati.
Giovedì 7 ore 19-23: Cena al chiosco a base di pizza, insalatone e piadine romagnole tirate a mano. Birre alla spina, artigianali, senza glutine, bevande bio, bicchieroni di frutta fresca e atmosfera relax!
Da Venerdì 8 a Domenica 10
Fosca in Tepidario – lectio | ludus | visio – N.3 IMPERMANENZA – Un progetto a cura di Fosca in collaborazione con Il Vivaio del Malcantone_centro di ricerca e pratica culturale – con il sostegno di Comune di Firenze nell’ambito della rassegna Estate Fiorentina 2017, Mibact – Ministero per i Beni e Le Attività Culturali e Turistiche – Regione Toscana
Dall’8 al 10 settembre il Giardino dell’Orticoltura ospiterà la terza edizione di Fosca in Tepidario N.3, lectio | ludus | visio – una tre giorni costruita sul tema dell’impermanenza, letta attraverso l’arte. Negli spazi del giardino – la loggetta Bondi ospita gli incontri dei relatori – e in particolare all’interno del Tepidario del Roster si alternano danzatori, performer, musicisti, attori, per restituire, come nelle precedenti edizioni, uno spaccato dell’arte contemporanea che indaga tra pratiche corporee e tessuto sociale. In questa edizione la programmazione sfrutta la qualità della luce naturale, esaltando così anche le mutevoli architetture del Roster. La capacità della luce di far trasmutare un corpo, ci restituisce l’impermanenza di ciò che è irriducibile nell’arte, per sua natura effimera. Ciò che ci chiede è un prolungato ora, ora, ora.