
Escursione sull’Orrido di Botri, Bagni di Lucca (Lucca)

Questa volta ci avventuriamo in un percorso ad anello che raggiunge la cornice più spettacolare sull’Orrido di Botri, per poi affacciarsi sulla vallata incisa dal torrente Scesta che si butta nella Lima.
Il Monte Mosca divide due delle valli più selvagge dell’Appennino lucchese: ad est la Valle della Scesta e più ad ovest l’alta Valle della Fegana, che comprende anche il canyon dell’Orrido di Botri. Si parte dalla località ‘il Cristo’ ai piedi del Prato Fiorito e da lì si sale seguendo il sentiero CAI n. 12 lungo il crinale boscato dello Zampino; sotto di noi i coltivi dell’Albereta, alpeggio delle genti di Montefegatesi. Salendo, il panorama si apre sulle Apuane in lontananza, dalle più meridionali come il Piglione alla più settentrionale come il Pizzo d’Uccello. A sud il mare con le isole dell’arcipelago e la Corsica sullo sfondo. Dopo un tratto di bella faggeta, arrivati alla Foggetta, la vista si apre sull’Appennino e sull’Orrido di Botri. Ci aspetta un tratto di sentiero a mezza costa aereo e bellissimo ma non pericoloso, che ci permette di vedere il canyon dall’alto.
Arrivati a Fontana a Troghi, dopo pochi metri alla Foce della Cisa si svolta a destra lungo un sentiero in discesa non segnato. Alla fine della discesa, attraversando un bosco di faggi e castagni secolari, arriviamo all’alpeggio di Luggiana. Da qui prima per sentiero poi per strada carrabile si entra nella valle della Scesta: di fronte a noi il Monte di Limano e dietro il Balzo Nero. Arriviamo poi in un pianoro con case sparse, un tempo abitate da pastori, dove castagni secolari alzano i loro rami come braccia verso il cielo: siamo alle Campora. Da lì a breve si raggiunge Serini con i suoi castagni monumentali la loro età è stimata dai 600 ai 1000 anni. In breve si raggiunge nuovamente Foce al Lago, da dove siamo partiti.
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