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Campi di Birra – Villa Montalvo, Campi Bisenzio (Firenze)

Dal 2015 lo stile Italian Grape Ale (IGA), ha avuto la sua consacrazione e il suo riconoscimento ufficiali, comparendo nelle pagine dello Style Guidelines, la vera e propria “bibbia” della birra pubblicata e aggiornata ogni anno dall’americana BJCP.
Uno stile emergente, perfettamente in linea con la ruspante giovinezza del movimento brassicolo italiano, dai limiti e dalle caratteristiche volutamemnte elastici. Le birre che appartengono a questo stile possono usare l’uva sotto forma di frutto o di mosto; le caratteristiche aromatiche delle uve impiegate di volta in volta devono essere perfettamente riconoscibili, ma senza prevaricare gli altri aromi; anche il colore della birra e il suo grado alcolico possono variare di volta in volta.
Un mondo (birraio) nuovo, quindi, in continua espansione, che sulle orme dei primi esperimentatori ha visto popolarsi di numerosissime ed interessanti sperimentazioni, favorite dalla enorme ricchezza e varietà del patrimonio ampelografico italiano. Birre nelle quali compaiono in percentuale mosti di uve Vermentino, Freisa, Timorasso, Croatina, Cortese di Gavi, Fortana, Barbera, Aleatico, Verdicchio, Sangiovese, Aglianico, Moscato; birre nelle quali la sapa (di Cannonau, di Nasco, di Malvasia di Bosa, di Vermentino di Cagliari) lascia la propria inconfondibile impronta; birre che si arricchiscono dal passaggio sulle vinacce di moscati e barbere…
Di tutto ciò questo festival.
I Birrifici
Birra Amiata (Arcidosso – GR); Birrificio Artigianale Barley (Maracalagonis – CA); Birrificio Birranova (Triggianello – BA)Birrificio Brùton (San Cassiano di Moriano – LU); Canediguerra (Alessandria); Birrificio dell’Elba (Portoferraio – LI); Birrificio dell’Eremo (Assisi – PG); Birrificio l’Olmaia (Montepulciano – SI); Sagrin (Calamandrana – AT); Birrificio Sorrento (Massa Lubrense – NA); Birra Toccalmatto (Fidenza – PR); Cantillon & BFM Corner.