Il Cammino di Ferro: La prima fiction italiana ambientata in Toscana tra il XIII e XIV secolo

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dalla pagina Kickstarter del progetto, che potete visitare per altri dettagli e per contribuire economicamente alla sua realizzazione. C’è anche una pagina facebook e un trailer

Una fiction che nasce dall’amore per la propria terra e per la sua storia, dal bisogno di raccontare le nostre origini con gli occhi schietti, irriverenti e sognatori delle genti toscane

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Se come citava J. W. Goethe “la coscienza d’Europa è nata sulle vie di pellegrinaggio”, è altrettanto vero che le identità antropologiche quanto le diversità geografiche hanno costruito il basamento sopra il quale si è sviluppata la civiltà contemporanea nel Vecchio Continente. L’idea de Il Cammino di Ferro nasce proprio dall’esigenza di mostrare non solo l’affascinante contesto storico dell’Italia medievale, denso di esaltanti conquiste e di oscuri misticismi, ma anche di raccontare come l’incontro tra genti di culture e territori diversi abbia contribuito a scrivere la storia delle nostre radici, di cui troviamo continue tracce nel nostro presente. Percorrendo l’antica strada di pietra chiamata da sempre Via dei Franchi o Via Francigena, che conduceva i pellegrini di ogni nazione fino a Roma, si snodano i cammini e le vicende dei personaggi della saga, animati ognuno da motivazioni diverse, ma obiettivi simili: potere e gloria ad ogni costo. Grazie all’esperienza e alla passione di tutto lo staff di REGES (Ente di promozione audio visiva che si occupa anche dello studio delle eccellenze storico-culturali della Toscana medievale) è nata l’idea di un prodotto video seriale per il piccolo schermo che unisse combattimenti epici spade in pugno, misteriose leggende e segreti intrighi ad un reale contesto storico, dove superstizioni fantasiose e credenze terribili erano parte concreta della vita di tutti i giorni.

I primi passi del cammino

il cammino di ferro2_650x366Un progetto affascinante e ambizioso che ha visto la luce nella primavera del 2014 da un’idea di Aron Chiti (presidente di REGES, regista e sceneggiatore cinema/teatro), con il primo capitolo della serie completamente autofinanziato dalla Rete. Grazie alle collaborazioni che REGES ha con svariate associazioni di rievocazione e compagnie di teatro storico, è stato creato uno team davvero imponente se paragonato all’esiguo budget di partenza. Aver messo insieme tanti appassionati di rievocazione storica e associazioni di role playing medieval-fantasy ci ha permesso di contare su attrezzature, costumi, armi e scenografie di qualità eccezionale, altrimenti impossibili da reperire per una produzione in origine low-budget. Dopo aver delineato l’idea progettuale, la bozza della trama e il contesto di riferimento, lo staff di regia ha dato il via ai casting artistici, riscontrando un sorprendente successo sia in termini numerici che qualitativi. Molta stampa locale e nazionale era arrivata a conoscenza di questo progetto: i piccoli e antichi paesi identificati per le location del set ci stavano facendo una promozione a catena ben più ampia delle più rosee aspettative… Intuendo la validità del progetto e affascinati dalla storia, molti attori e tecnici professionisti si sono messi a disposizione per contribuire alla realizzazione di quest’opera, rinunciando spontaneamente a gran parte del compenso. Così sei mesi dopo uno staff di oltre duecento persone si è ritrovato la mattina del primo giorno di riprese sul colle nebbioso di una suggestiva rocca medievale circondati da cento cavalieri in armi tra lo stupore e la gioia per essere giunti fino al primo ciak. Da quel giorno in poi il nostro Cammino di Ferro non si è più fermato, arrivando a realizzare le riprese dei primi 4 capitoli della saga alla fine del 2016, grazie anche a collaborazioni di produzione sempre maggiori giunte strada facendo e annoverando tra i vari episodi nomi di assoluto prestigio nazionale ed internazionale, sia nello staff artistico che in quello tecnico (tanto da avere l’interessamento della stessa RAI e SKY…).

Una storia millenaria

il cammino di ferro4_650x366il cammino di ferro3_650x366Tutto ha inizio in Toscana verso la fine del tredicesimo secolo, tra la delusione cocente del fallimento dei regni europei in Terra Santa e la sete di potere ed espansione di nuovi e vecchi ducati. In un’epoca di grandi pellegrinaggi, dove le arterie di comunicazione erano poche e mal protette, la Via Francigena rappresentava un’opportunità unica di scambio culturale, potere politico e ricchi commerci che dall’Inghilterra portava a Roma al cospetto del Papa. E’ in questo contesto storico che prende forma la figura di un conte toscano che aveva prestato servizio in difesa delle colonie franche al di là del Mediterraneo: Guido del Grifo. Spinto dal proprio orgoglio e subdolamente consigliato dal “fedele” monaco Gremio (appartenente all’ordine monastico degli Ospitalieri), la potente famiglia del conte sarà coinvolta in un’escalation di trame sotterranee e scontri con le contee confinanti, al solo scopo di esercitare il proprio dominio sugli ambiti territori attraversati dalla Via Santa. La scellerata nuova politica espansionistica del vecchio Conte porterà la dinastia del Grifone ad un pericoloso isolamento, causando l’esilio del primogenito Brando, futura guida della famiglia. Nel dipanarsi della storia sarà proprio il giovane rampollo in esilio a riportare compattezza tra i vari membri della casata e a limitare i danni causati dalle inimicizie attirate dal padre, riuscendo ad allontanare dalla contea il bieco monaco manipolatore, grazie all’aiuto provvidenziale di un retto cavaliere crociato in procinto di partire per la Terra Santa. I protagonisti e la famiglia del Grifone sono volutamente frutto della fantasia degli sceneggiatori, seppur inseriti in un quadro storico molto preciso e fedele, per permettere massima libertà di evoluzione dei personaggi e sviluppo delle vicende per il proseguo della serie. Un viaggio nel passato, alternando paesaggi mozzafiato in location dal fascino millenario con un un ritmo serrato e incalzante, tra scontri cruenti, galoppate armi in pugno e furiose passioni. In un territorio dove la bellezza di splendidi castelli e sacri monasteri contrasta con spaccati di scarne campagne e poveri villaggi, l’alternarsi tra sacro e profano, privilegi e ingiustizie, purezza e corruzione fa di questo viaggio un’occasione di crescita spirituale per alcuni, quanto di discesa negli inferi per altri… Il cammino del giovane cavaliere passerà anche attraverso roghi di streghe e borghi di appestati, eroici condottieri e spietati calunniatori, per giungere alla conclusione che “il miglior modo per non sottostare ad un’ingiuria è di non rassomigliare a chi l’ha commessa”. Nonostante la “Spada del Monaco” sia il primo capitolo di un’intera saga, gli abbiamo voluto dare una sua chiusura compiuta anche se le vicende dei personaggi lasciano aperte molte trame che ritroveremo nei capitoli successivi.

Luoghi e suggestioni

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Rocca del Brunelleschi (Vicopisano, Pisa)

La troupe si è mossa lungo l’area centrale della Toscana tra la province di Lucca, Pisa e Firenze. Le campagne rurali, le vallate incontaminate e i fitti boschi di questo splendido territorio sono stati un set naturale ideale, ricco di fortissimo fascino e di grande atmosfera, che ha fatto non solo da sfondo alla storia, ma è divenuto il vero e proprio protagonista della stessa. Uno dei grandi valori di questo progetto sta nell’essere riusciti a girare in strutture antiche originali, grazie alla sensibilità e al sostegno di Enti pubblici e proprietari privati di torri, castelli e case rurali del periodo medievale. Sin dalle prime immagini si viene trasportati in un’altra dimensione, lungo strade di pietra e monumenti millenari, dove la tentazione di lasciarsi cullare dal suono di ruscelli incontaminati e profumi antichi potrebbe farvi perdere la strada maestra sulle orme di Brando…. Ma attenzione, ciò che sembra non sempre è, e gli incontri lungo il Cammino di Ferro possono riservare delle sorprese in ogni momento… “Un passo dopo l’altro dopo l’altro lungo il Cammino di Ferro….”

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