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Florence Dance Festival: Marga Nativo e Arianna Benedetti – Museo Nazionale del Bargello, Firenze
FloDance Corps
Bolero – l’orchestra, coreografia Marga Nativo, musica Maurice Ravel, interpreti direttore d’orchestra Niccolo’ Poggini, 1°flauto Virginia Cervelli Montel, clarinetto Emilia Giubasso, fagotto Elisa Torrigiani, piccolo clarinetto Alessia Ciurli, oboe d’amore Lisa Piccioli, flauto Elena Kim, sassofono tenore Virginia Porro
Antitesi Feeling, coreografia Arianna Benedetti, musica autori vari
Sotto la guida creativa di Marga Nativo vedremo in prima assoluta un inedito “Bolero” sulle note della celebre partitura di Maurice Ravel interpretato da FloDance Corps formazione composta da giovani danzatori della Formazione Professionale del Florence Dance Center. Il lavoro coreografico pensato da Marga Nativo parte dallo studio attento dello spartito di Ravel; nella composizione i temi musicali vengono suonati da combinazioni di strumenti, al fine di aggiungere timbri all’orchestra. I temi si sviluppano sull’ostinato del tamburo, e sull’accompagnamento armonico, spesso proposto in maniera accordale. La successione delle ripetizioni è disposta in un graduale e continuo crescendo, dal pianissimo iniziale fino al maestoso finale. Questo concetto viene trasposto coreograficamente attraverso l’interpretazione dello strumento di riferimento con il movimento del danzatore, “vedremo la musica e ascolteremo la danza” in un crescendo di emozioni che culminerà in un tripudio di bellezza.
Nella seconda parte della serata verrà presentato “Feeling” una nuova produzione della compagnia Antitesi di Arianna Benedetti che descrive la complessità dell’animo umano, narrando l’evoluzione dei sentimenti e dell’emozioni. I moti dell’animo si delineano con forme e colori sempre diversi, ma restano riconoscibili all’occhio dello spettatore in quanto, ogni essere, di ogni epoca, li ha vissuti in prima persona. Feeling si ispira soprattutto all’età contemporanea che sempre più vede i giovani nascondersi dietro una sottile maschera di indifferenza verso il prossimo, un velo, che cela timidamente la parte più tenera e fanciullesca.