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Florence Dance Festival: hashtag#aterballetto – Museo Nazionale del Bargello, Firenze
Words and Space: coreografia di Jiří Pokorny, musiche repertorio barocco, costumi Carolina Mancuso, luci Carlo Cerri, sound design Yukari Sawaki
Rain Dogs: coreografia Johan Inger, musica Tom Waits, scene e costumi Johan Inger, luci Peter Lundin
La Fondazione Nazionale della Danza Compagnia Aterballetto, è la principale compagnia di produzione e distribuzione di spettacoli di danza in Italia, e la prima realtà stabile di balletto al di fuori delle fondazioni liriche, diretta dal 2008 da Cristina Bozzolini. Il progetto di danza per il 28° FDF è firmato dai due coreografi di chiara fama internazionale: Jiri Pokorny e Johan Inger.
Jiří Pokorny presenterà “Words and Space” (Parole e Spazio) che rappresenta la metafora di un dialogo intrapersonale: il corpo di un individuo all’interno di uno spazio nell’atto di cimentarsi in un “monodialogo”, un dialogo con il proprio io. Le parole, nel loro libero fluire, possono unirsi a formare frasi di senso compiuto in una unità di tempo o rimanere isolate, si perdono e si ritrovano nella poesia del movimento. Intimità individuale e autorealizzazione sono i soli livelli in grado di condurci a una più profonda condizione di dialogo individuale. Questo tipo di comunicazione, che ha luogo all’interno del singolo o tra molti, rivela la vulnerabilità e l’autenticità di un istante nella prigione della nostra (stessa) libertà. Lo scopo è quello di proiettare l’esperienza assolutamente personale degli interpreti la cui gioia e forse anche la loro fatica – sembra esistere nel presente di una bellezza “nuda” e di una realtà non violenta. “Words and space” proietta immagini in movimento di un dipinto o di un libro traboccante di storie fluttuanti, è un racconto personale, intimo e poetico.
L’altro grande coreografo della serata sarà Johan Inger con la coreografia “Rain Dogs”, concepita per rappresentare quelle complessità e quelle contraddizioni che caratterizzano il rapporto con il mondo e che segnano le relazioni con gli altri. Quando la ricerca di un senso perde ogni punto di riferimento, l’incertezza e il disorientamento sembrano rendere impossibile il ritorno a casa, a ciò che era e che non è più. Questo è il momento in cui la solitudine e lo smarrimento si manifestano attraverso le più diverse sfumature; con ironia e drammaticità, con leggerezza o disperazione. Il tentativo di ritrovare la via in una sorta di “ scivolosa crisi d’identità” diviene condizione esistenziale.