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Vittore Grubicy De Dragon – Museo della Città, Livorno (Livorno)
‘Un intellettuale-artista e la sua eredità. Aperture internazionali tra divisionismo e simbolismo’ è il sottotitolo e tema di questa mostra curata da Sergio Rebora e Aurora Scotti. Quella di Vittore Grubicy De Dragon (Milano, 1851-1920), di nobile casato magiaro, è una singolare figura di intellettuale, critico, gallerista, promotore e scopritore di talenti, da Giovanni Segantini a Gaetano Previati. Propose nel 1888 la memorabile ‘Italian Exhibition’ di Londra, visse nel Paesi Bassi e poi s’innamorò del Giappone imparandone lingua e scrittura. L’amore per ogni forma di espressione artistica si tradusse anche nella pratica diretta del disegno e della pittura, trovando una specifica collocazione nell’alveo del divisionismo e del simbolismo internazionale. La mostra, divisa in 9 sezioni, comprende le numerose opere di Grubicy di proprietà della Fondazione Livorno e molti materiali inediti conservati dagli eredi di Benvenuto Benvenuti, l’artista livornese suo allievo che Grubicy nominò erede universale: dipinti, disegni, incisioni, documenti, fotografie, oggetti d’arredo, suppellettili… che sono ora al MART di Rovereto e consentono alla mostra di proporre anche una dimensione privata dell’uomo, sino a oggi poco esplorata. Una intera sezione è riservata al rapporto con Toscanini, con la presenza di quadri appartenuti al musicista recentemente acquisiti dalla Fondazione in omaggio a colui che ebbe un ruolo fondamentale nel rinnovare la pittura livornese post macchiaiola.
Orario: dal martedì al venerdì 10-20, sabato e domenica 10-22.