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Motus: MDLSX – Teatro Era – Fondazione Pontedera Teatro, Pontedera (Pisa)
drammaturgia Daniela Nicolò & Silvia Calderoni, con Silvia Calderoni suoni Enrico Casagrandein collaborazione con Paolo Baldini e Damiano Bagli, regia Enrico Casagrande & Daniela Nicolò.I Motus, gruppo di ricerca radicale che ha segnato profondamente il teatro post-anni Novanta, inneggiano alla liberà solitaria nel nuovo spettacolo MDLSX, diretto da Enrico Casagrande & Daniela Nicolò e interpretato da Silvia Calderoni.MDLSX è un piccolo ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, al gender b(l)ending, all’essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria. Di “appartenenza aperta alle Molteplicità” scriveva Rosi Braidotti in On Becoming Europeans, avanzando la proposta di una identità post-nazionalista… Ed è verso la fuoriuscita dalle categorie – tutte, anche artistiche – che MDLSX tende. È uno “scandaloso” coming-out teatrale di Silvia Calderoni che – dopo 10 anni con Motus – si avventura in questo esperimento dall’apparente formato del D-jay/ Vj Set, per dare inizio a una esplorazione sui confini che si catalizzerà, nel 2016, in Black Drama. Chi era Pilade? In MDLSX collidono brandelli autobiografici ed evocazioni letterarie: Cal è il diminutivo del cognome di Silvia, e di Calliope, protagonista ermafrodita del romanzo di Jeffrey Eugenides – e sulla confusione tra fiction e realtà MDLSX oscilla – da Gender Trouble a Undoing Gender. Citiamo Judith Butler che, con A Cyborg Manifesto di Donna Haraway, il Manifesto Contra-sexual di Paul B. Preciado e altri cut-up dal caleidoscopico universo dei Manifesti Queer, tesse il background di questa Performance-Mostro.Il cambiamento necessario è talmente profondo che si dice sia impossibile, talmente profondo che si dice sia inimmaginabile. Ma l’impossibile arriverà e l’inimmaginabile è inevitabile. (“Manifesto Animalista”, Paul B. Preciado)