Dario Ballantini 1980-2020 † – Polo Culturale Bottini dell’Olio – Museo della Città, Livorno ()

Una mostra antologica dedicata a Dario Ballantini, trasformista, attore e soprattutto pittore, che torna nella sua città con 47 dipinti oltre ad una ventina di disegni e materiale video (documentari e video arte). L’esposizione, curata da Massimo Licinio e Annalisa Gemmi, raccoglie la sua produzione di arti visive che va dagli anni ‘80 – quelli della formazione liceale – fino ai giorni nostri con una sezione di quadri eseguiti durante il lockdown. 
Ballantini ha sempre ricercato una personale espressività che, in questo allestimento, sarà divisa in un percorso fatto di cicli. La sua è stata, come dimostrano gli scarabocchi, i disegni a penna ed i tentativi di realizzare fumetti contenuti in questa mostra, un’arte impaziente di raccontare, irrequieta come la sua città. La poetica del suo ‘periodo livornese’, sempre rivolta all’essere umano, ha avuto due fasi: la prima caratterizzata da uno stile che ricorda Egon Schiele, con le figure quasi malate di vivere, la seconda da un vago sentore metafisico, notturno e mistico, in cerca di risposte esistenziali, nel tentativo di placare l’eccessiva gestualità ‘aggressiva’ che sarebbe esplosa in periodi successivi sviluppati dagli inizi del 2000. Recentemente Ballantini ha prodotto anche alcune sculture in bronzo ed ha realizzato tre opere di video arte (tra cui un omaggio a Lindsay Kemp) che vengono proiettate in una delle sale. Orario: tutti i giorni 8.30-19.30. Ingresso gratuito.