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Ci scusiamo per il disagio – Teatro Comunale Capodaglio, Castelfranco (Arezzo)
di e con Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Luca Zacchini, Giulia Zacchini, allestimento e luci Associazione Teatrale Pistoiese. Con il sostegno di Ministero dei beni e delle attività culturali, Regione Toscana. Gli Omini sono in residenza artistica presso l’Associazione Teatrale Pistoiese. Torna in versione ‘da palcoscenico’ la nuova produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese che ha debuttato a luglio (con ben 10 recite tutte esaurite e unanime consenso da parte della critica di settore) nel suggestivo spazio del Parco Rotabili Storici di Fondazione FS Italiane. Lo spettacolo della giovane compagnia under35 Gli Omini, dal 2014 residente presso l’Associazione Teatrale Pistoiese, costituisce la prima tappa del Progetto T., la nuova sfida produttiva dell’Associazione che ruota attorno alla storica Ferrovia Transappenninica “Porrettana”, punto di forza ed elemento identitario del territorio, e che si svilupperà nel triennio 2015/2017. Le storie intercettate alla stazione, i ricordi, le emozioni, tutto quello che Gli Omini (Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Giulia Zacchini e Luca Zacchini) hanno visto e sentito alla Stazione di Pistoia tra aprile e maggio in oltre un mese di indagini ed interviste (secondo il loro caratteristico metodo di lavoro ‘etnografico’) ha preso ora forma di spettacolo, dopo le brevi performance di inizio giugno presentate al Binario 1 della Stazione: un concentrato di umanità in movimento, una spremuta di personaggi e di parole, Il ritratto di una giornata compressa, tra il reale e il metafisico, tra personaggi che ritornano, e ombre che vagano cercando di partire, il ritratto di un non luogo fatto di regole diverse, che vede passare ogni giorno uomini e donne di ogni tipo. E in questo spaccato sulla quotidianità di oggi, particolare attenzione hanno anche i viaggiatori della Porrettana, trattati come delle rarità, dei preziosi reperti. La Ferrovia Porrettana ha avuto fin dalla sua nascita, nel 1864, una storia travagliata, di idee grandiose, sogni, sacrifici, difficoltà enormi, perdite, costruzioni straordinarie. Un’impresa di costruzione folle. 99 chilometri di strada ferrata con 47 gallerie, 35 ponti e viadotti, 550 metri di dislivello. Punti panoramici vertiginosi. Fermate nel mezzo del bosco di castagni. Un fiume che segue i binari con cascate e spiaggette. Stazioni interdette. Paesini, paesoni, tre case, montagna. Un’opera d’arte. Dopo un periodo di chiusura della linea, alla fine dello scorso anno il treno ha ripreso il suo cammino e la Ferrovia ha festeggiato i suoi 150 anni. Attorno alla Porrettana, è nato quindi un grande percorso di rilancio e di recupero della sua identità al quale partecipa adesso anche il teatro. Il Progetto T parte dunque dalla Stazione di Pistoia, sale in Treno. Arriverà a Porretta Terme. Offrirà ascolto e restituirà spettacoli. Indagini e interviste territoriali, alla ricerca di storie e personaggi. Performance, installazioni. Eventi su una delle linee ferroviarie più antiche d’Italia, nei suoi luoghi abbandonati fino a trasformare un vagone in un Teatro viaggiante.