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Andrea Buscemi, Nathalie Caldonazzo: Le malade immaginarie – La Città del Teatro, Cascina (Pisa)
da Molière. l malato immaginario (Le Malade imaginaire), è una Comédie-ballet in III atti del drammaturgo francese Molière. Da ricordare che nel XVII secolo, in Francia, il termine “immaginario” significava pazzo. Scritta nell’ultimo anno di vita di Molière, la commedia è intrisa di realismo e venne rappresentata per la prima volta al Palais-Royal il 10 febbraio 1673. L’opera, intesa dal suo autore come una farsa, è quasi una biografia dell’autore ed è inframezzata da intermezzi musicali e balletti giustapposti alla commedia. Scritta nell’ultimo anno di vita di Molière, la commedia è intrisa di realismo.
La storia in breve:
Argante, ossessionato dalla propria salute e convinto che non ci sia nulla di più importante della medicina, ha deciso di dare in moglie ad un medico goffo e pedante la propria figlia che è invece innamorata di un bel giovane. Accanto ad Argante trama la sua seconda moglie che vuole impossessarsi dell’intero patrimonio del marito.A dar man forte alla figlia c’è una serva molto determinata che convince Argante a fingersi morto. La reazione di grande cinismo e soddisfazione della moglie e la genuina disperazione della figlia lo convincono a cacciare la moglie fedifraga e a dare in sposa la figlia al suo innamorato, a patto però che il giovane diventi medico. Ma è ancora Tonina il deus ex machina: convince il padrone a farsi medico, perché con la sua esperienza sarà il miglior medico di se stesso. La commedia termina con un frenetico balletto di investitura che darà una nuova e diversa carica alla sua follia. Dietro al protagonista malato immaginario c’è Molière malato vero.