26 – 30 Settembre
Museo Nazionale Bargello – Firenze
Florence Dance Company in “QUATTRO MAGGIORE”
Adi da Samraj per Vivaldi
“Quattro Maggiore”, nuova produzione della Florence Dance Company, è il risultato di una serie di fortunate collaborazioni con artisti provenienti da diversi campi dell’arte, ma anche con persone, istituzioni e aziende che nel tempo hanno dato un proprio contribuito al suo sviluppo.
Sono le parole dello stesso Ferrone che ci tracciano l’inusuale percorso che ha portato alla nascita di questo nuovo balletto:
“L’idea di coreografare le “Quattro Stagioni” risale ai tempi dell’università quando, insieme ai miei compagni di stanza, ascoltavamo ogni domenica mattina, il 33 giri di Vivaldi… …Avevo appena iniziato lo studio della danza e sentivo che questa musica di Vivaldi stuzzicava già la mia fantasia. L’ho incontrata di nuovo qualche anno fa dopo aver letto una ‘review’ nel New York Times di una nuova e audace rivisitazione diretta e suonata da Anne-Marie Sopper per la Trondhein Ensemble, una versione capace di rivalutare completamente l’impatto di Vivaldi come compositore classico ma con orizzonti favolosamente contemporanei.
L’occasione di celebrare il privilegiato cammino dell’artista insieme a Le Quattro stagioni di Vivaldi mi hanno aperto un nuovo orizzonte: la primavera (Concerto n. 1 in mi maggiore) si è rivelata come le passioni della gioventù, l’estate (Concerto n. 2 in sol minore) come la stagione dell’amore, l’autunno (Concerto n. 3 in fa maggiore) quella creatività e l’inverno (Concerto n. 4 in fa minore) come la vita al suo compimento. L’insieme ha preso il nome “La primavera di Flora” ed è andato in scena per una serata di beneficenza per l’Ospedale Meyer al Teatro Goldoni di Firenze il 6 giugno 2009.
Contemporaneamente alla messa in scena del balletto ha preso forma l’idea di associarvi la scenografia del grande artista internazionale Adi Da Samraj dopo un incontro con Richard Quinn di Da Plastique, l’azienda con mandato di promuovere il lavoro dell’artista.
Assieme al critico d’arte Giuliano Serafini, che già in passato ha fatto sì che la nostra arte della danza si associasse con l’arte di Adi Da, abbiamo selezionato dal vasto repertorio dell’artista quattro opere che rispecchiano in pieno l’esigenza scenografica del balletto.
L’attuale titolo del balletto “Quattro Maggiore” riflette questo accostamento fra plasticità e movimento, arte visiva e naturalmente musica, abbracciando anche l’elemento dei costumi disegnati e realizzati da Lise Dagmar Pedersen e Indago Millar. Il tocco finale è senz’altro l’incisivo disegno di luce di Lucilla Baroni…
… Oggi finalmente siamo in scena ma in futuro spero di poter accompagnare il balletto con la musica suonata dal vivo dalla stessa Anne-Sophie e il suo ensemble, completando l’evento in un’esperienza di teatro totale.
Questo si è un sogno! … di cui credo gioirebbe anche l’amico Antonio (Vivaldi)!” Keith Ferrone
Compagnia Florence Dance Company
Direzione Artistica Marga Nativo e Keith Ferrone
Coreografia Keith Ferrone
Musiche Antonio Vivaldi
Solista violino Anne-Sophie Mutter
Costumi Indigo Millar, Dagmar Lise Pedersen
Disegno luce Lucilla Baroni
Collage Sonoro Tom Stiles
Danzatori Vanessa Bambi, Silvia Bertoluzza, Elisa Capecchi, Serena Ferrone, Rachael Stewart, Egle Pranzini, Daniele Del Bandecca, Tsubasa Tagoku
Quattro Imagine da Geome One: Alberti’s Window, di Adi Da Samraj
Quattro Imagine da Geome One: Alberti’s Window, di Adi Da Samraj
La serie di opere d’arte che costituiscono il fondale di questo balletto, ciascuno con una diversa dominanza di colori caldi e freddi, sono prese da una raccolta di lavori di Adi Da Samraj, conosciuta come “Alberti’s Window”. Questo è un chiaro riferimento all’artista e filosofo fiorentino Leon Battista Alberti, inventore delle leggi della prospettiva, che paragonava la tela del pittore ad una finestra attraverso la quale si vede la scena dipinta.
Vari momenti della coreografia fanno riferimento a quel titolo: i nastri brevemente tirati attraverso il palco danno la sensazione di distanza e spazialità, il posizionamento dei ballerini, il modo in cui si muovono in contrappunto, tutto si aggiunge alla retorica delle prospettive multiple.
I dipinti di Adi Da Samraj con le loro ottiche e complesse geometrie, arricchiscono il gioco delle coreografie di movimenti come luce dai contorni fluidi, come fisiche architetture visibili da molte e simultanee prospettive.
ADI DA SAMRAJ
Nato a Long Island, New York, nel 1939, Adi Da descrive la sua gioventù come un periodo di concentrazione su due attività fondamentali: la ricerca della strada per raggiungere la verità e lo sviluppo dell’abilità di comunicare quella verità attraverso mezzi artistici (sia visivi che letterari). Da allora Adi Da ha compilato una vasta raccolta di scritti spirituali – sono oltre 60 i titoli pubblicati – ed è conosciuto come uno delle più significative guide spirituali contemporanee.
Adi Da iniziò seriamente ad utilizzare il mezzo fotografico dapprima all’inizio degli anni 60. Dalla metà degli anni ’60 alla metà degli anni 90 ha inoltre creato una raccolta di disegni, dipinti e forme scultoree. Tra il 1998 e l’inizio del 2006 si è concentrato sulle immagini fotografiche e video, creando una collezione di opere estremamente ricca che supera i 60.000 scatti, oltre a comprendere moltissime ore di immagini sotto forma di materiale video.
Il suo lavoro con il mezzo fotografico si è evoluto dal bianco e nero al colore (e alla combinazione delle due modalità). L’artista si relaziona alle sue immagini fotografate come a delle “copie eliografiche”, utilizzandole come base per molteplici creazioni. Ad oggi queste creazioni includono stampe fotografiche, inchiostri su tela, proiezioni multimediali su schermi al plasma, ed ulteriori modalità creative arriveranno in futuro. Queste creazioni consistono caratteristicamente nel raggruppamento di molteplici immagini in specifiche combinazioni e configurazioni.
A partire dall’inizio del 2006, Adi Da Samraj ha avviato una nuova fase nella sua opera artistica iniziando ad avvalersi esclusivamente della tecnologia digitale, allestendo le sue immagini create al computer principalmente come monumentali stampe a colori montate su supporti in alluminio. In alcuni casi questo materiale digitale incorpora elementi fotografici, mentre in altri casi le immagini sono del tutto generate digitalmente.
Adi Da Samraj afferma che il suo intento di artista è quello di offrire una comunicazione visiva della verità “della realtà stessa, permettendo alla realtà di manifestarsi” come e nello “spazio” delle sue opere d’arte.
Orario inizio spettacolo: 20,30
Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 18,00 – Studenti fino a 21 anni € 15,00
Prevendita Circuito Box Office tel.055.210804 www.boxoffice.it
Apertura Cassa (Bargello) ore: 19,30
Per informazioni: info@florencedance.org telefono:055.289276 – 392.9124363