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Maternity blues (from Medea) – Teatro delle Donne, Calenzano (Firenze)
di Grazia Verasani, con Amanda Sandrelli, EloideTreccani, Xildha Lapardhaja, Elena Arvigo. Regia di Elena Arvigo, musiche Giuseppe Fraccaro, voce off di Alessandra Salamida.
In un ospedale psichiatrico giudiziario si incontrano quattro donne che hanno ucciso i loro bambini. Sono la dolce Marga, l’aggressiva Eloisa, la giovanissima Rina e la più consapevole Vincenza. Maternity Blues è infatti una denominazione della depressione post-partum.Chiuse all’interno di un carcere psichiatrico, le quattro protagoniste trascorrono il loro tempo espiando una condanna, che è soprattutto interiore, per il gesto che ha vanificato anche le loro esistenze. Dalla convivenza forzata – che genera la sofferenza di leggere la propria colpa in quella delle altre – germogliano amicizie, spezzate confessioni, un conforto senza consolazione.La riflessione è sull’istinto materno. Chi e’ Medea? Chi sono queste donne? Quanto e’ rassicurante creare mostri per non fermarsi a pensare? Non si pretende di psicologizzare azioni così “tragiche” da restare comunque inesplicabili, ma di investigare sui punti di rottura. Ci interessa scavare in queste zone buie affinché attraverso il teatro sia possibile tentare di favorire una comprensione, per gli artisti coinvolti e il pubblico insieme, più ampia e vasta dell’animo umano. Questa comprensione non implica necessariamente né l’assoluzione né la condanna. Cerchiamo di fare un teatro pericoloso nel senso etimologico della parola: dal latino periculum, ossia esperimento, rischio. Un teatro che cerca un po’ di luce e speranza lì dove sembra non esserci che tenebra.