Paolo Benvegnù: H3+, Dai primordi della Terra al mondo vegetale – Auditorium Le Fornaci, Terranuova Bracciolini (Arezzo)

In 1ª nazionale, il cantautore in scena insieme alla sua band e all’artista Luca Ronga. Lo spettacolo concerto è ‘un viaggio fantastico su un pianeta nuovo, distrutto dall’uomo e rinato tra il verde e la pioggia’.

“Respira. Pensa a respirare. Ora, abbandonati. Che cosa vedi? Luce. Oscurità. Equilibrio. Un teatrino di marionette dentro il teatro che diventa stanza delle meraviglie”: è tutto pronto all’Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini (via Vittorio Veneto, 19, Ar) per lo spettacolo concerto di Paolo Benvegnù, che domenica 19 novembre alle 21.15 andrà in scena con la sua band in “H3+, Dai primordi della Terra al mondo vegetale”, per la regia di Luca Roccia Baldini e Luca Ronga.

Da Benvegnù stesso definito “un viaggio fantastico su un pianeta nuovo, distrutto dall’uomo e rinato tra il verde e la pioggia”, l’evento apre la rassegna “Diffusioni” a cura di KanterStrasse Teatro, dal titolo “A Kind of Magic”. La musica e i testi del cantautore milanese, sul palco insieme al suo collettivo, ovvero Luca Baldini al basso, Ciro Fiorucci alla batteria, Andrea Franchi alle chitarre e synth, Marco Lazzeri al pianoforte e synth, saranno affiancate dalle marionette di Luca Ronga, accompagnando gli spettatori in un viaggio dalla terra allo spazio interstellare e ritorno.

Paolo Benvegnù, fondatore degli Scisma, vanta una lunga e fortunata carriera da solista: i suoi pezzi sono stati reinterpretati da artisti come Mina, Irene Grandi, Giusy Ferreri e Marina Rei. A teatro aveva già lavorato con David Riondino e Stefano Bollani per lo spettacolo “Presepe vivente e cantante”, e con Gianni Micheli per lo spettacolo “Rosa Lullaby”. Quello in programma alle Fornaci è il primo spettacolo nato da un suo disco, prodotto da Officine della Cultura, un viaggio ai primordi del mondo, alla scoperta di una terra distrutta e rinata sotto forma di pioggia, riossigenata dalla comparsa del mondo vegetale. “H3+”, infatti, esplora la memoria, la coscienza e la visione dell’uomo che ne è stato testimone, attraverso le cassette di un vecchio registratore. La voce narrante è quella dello “Homo Selvaticus”, un ipotetico essere senza volto, capace di comparire e scomparire, esistere e morire al tempo stesso, attraversare epoche intere in una sola vita. Irrompono sulla scena un angelo e un demone che combattono, imprigionati nello schermo televisivo; si sfidano attraverso simposi, ma rimangono sullo sfondo della vita senza farne realmente mai parte (biglietto intero 10 €, ridotto 7 €).