- Questo evento è passato.
Ghertruda la mamma di A. – Teatro Studio, Scandicci (Firenze)
La donna che volle esser regina nella terra di Amleto, di Davide Rondoni, un progetto di Davide Rondoni e Laura Piazza, con Laura Piazza, regia Filippo Renda. ore 21. Geltrude, la madre del principe Amleto, è la protagonista di Ghertruda la mamma di A., intenso testo poetico scritto da Davide Rondoni, uno dei maggiori poeti italiani contemporanei, non nuovo a incursioni nel mondo del teatro. Protagonista è Laura Piazza, interprete sensibile, sapientemente guidata dal regista Filippo Renda. In Amleto Geltrude è un personaggio di non facile interpretazione: travolta dagli eventi non sostiene il figlio, non capisce il suo agire e rimane fedele al nuovo re, il nuovo marito.In Ghertruda Davide Rondoni immagina che la regina torni agli eventi della sua tragica vita cercando dapprima di difendersi davanti a una giuria immaginaria, di dimostrare la propria condotta impeccabile, poi tentando di condannare gli altri personaggi del dramma: Claudio, Amleto padre, il figlio Amleto e perfino Ofelia. Ma, come ogni colpevole, la regina non desidera altro che confessare per venire condannata, e così finalmente, può ammettere il proprio fallimento.“Nessuno le ha più dato voce”, afferma Davide Rondoni, “agli altri sì, a lei no. Ora ha facoltà di parola. O forse di gèmito, di grido, di latrato e di bacio ancora. Lei la mamma di Amleto. E forse di noi. Un rischio farla tornare in scena. Lei così donna così madre così indomita. I morti dietro la vetrata continuano la loro strana festa. E lei ora dice: vi racconto io come sono andate le cose, come vanno nella storia di Amleto e di voi figli”.Il testo si pone nel solco della tradizione dei monologhi di Testori, groviglio di religiosità e carnalità. Un cortocircuito tra l’alto lirismo e i rumori, irriverenti e dissacranti, della città metropolitana. Rondoni ha voluto donare questo monologo alla sua interprete, Laura Piazza, giovane attrice che ha lavorato con grandi registi, da Albertazzi a Calenda, da Carmelo Rifici a Claudio Longhi. Ghertruda è dunque espressione di una “alleanza”, di un itinerario di ricerca dai due intrapreso sul teatro di poesia militante e sulla parola poetica a teatro.