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Le Mostre d’arte in corso a Firenze e provincia

01 Aprile 2024 - 30 Aprile 2024 ore 23:59

Fino al 20 Aprile

Il Patto di Famiglia, l’eredità dell’ultima dei Medici

È esposto al pubblico alla Rotonda Brunelleschi, sede del rinnovato museo di storia medicea della città, il Museo de’ Medici, il celebre ‘Patto di Famiglia’, il documento attraverso il quale Anna Maria dei Medici, l’Elettrice Palatina, permise alla città di Firenze di conservare l’intero patrimonio d’arte accumulato nei secoli dalla sua famiglia. L’ultima dei Medici cedette infatti le collezioni di sculture, tele e gioielli, con le grandi biblioteche e le committenze di ville e giardini alla nuova dinastia straniera degli Asburgo-Lorena a condizione che “non ne sarà nulla trasportato, o levato fuori dalla Capitale, e dallo Stato del Granducato”. Accanto al prezioso documento, concesso dal Ministro della Cultura, la mostra espone anche alcuni ritratti dell’Elettrice di cui uno, imponente, è stato appositamente prestato dai Musei Civici fiorentini. L’opera, attribuita dapprima ad Anton Domenico Gabbiani e poi a Taddeo Mazzi, viene in questa sede per la prima volta associata al nome di Carlo Ventura Sacconi dai curatori della mostra Samuele Lastrucci e Marco Betti. Il dipinto appartiene al Comune di Firenze per lascito testamentario della marchesa Peruzzi de’ Medici, ma solo grazie a questa mostra organizzata dal Museo de’ Medici esce da Palazzo Vecchio e torna visibile al pubblico dopo sette anni.

Orario: tutti giorni 10-18.

Museo dei Medici – Rotonda Brunelleschi – Piazza Brunelleschi – Firenze

Info: museodemedici@gmail.com www.museodemedici.org


Fino al 25 Aprile

MemorieManifeste

In occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione della città di Firenze, la Fondazione Il Bisonte, in collaborazione con Casa del Popolo San Niccolò e ANPI provinciale di Firenze, presenta MemorieManifeste, mostra di manifesti serigrafici e tipografici realizzati da Alessandra Marianelli, in arte Luchadora, e Silvia Mongardini, aka Ex_moveo. La bipersonale è a cura di Silvia Bellotti. Troppo spesso dimenticate, poco valorizzate o confinate ad un ruolo ancillare e subordinato alla figura maschile, senza vedere riconosciuto il proprio impegno politico e valore militare, le donne che presero parte alla Resistenza furono oltre 35mila.
Attraverso il lavoro di due giovani artiste che operano nel campo della grafica d’arte, MemorieManifeste intende risvegliare questa memoria storica con uno sguardo aperto alla situazione contemporanea, nel tentativo di sradicare schemi concettuali consolidati e visioni stereotipate, che vedono il tema del rapporto tra donne, lotta e impegno politico come un tabù da omettere in favore di visioni più rassicuranti. Durante il periodo di apertura della mostra vengono organizzati eventi collaterali quali reading e talk aperti alla cittadinanza.

Orario: tutti i giorni 7-24.

Casa del Popolo San Niccolò – Via S. Niccolò, 33r – Firenze

Info: 055.2343916


Fino al 25 Aprile

Scenari

Il progetto espositivo del critico Carlo Franza ospitato nelle stanze del Plus Forence Hotel prosegue con un nuovo gruppo di sei artisti. Si tratta di Andy Ceausu con ‘Ricamo in pietra’, venti opere che ruotano attorno all’arte digitale; Bruno Azzini con ‘La lezione delle cose’, una pop-art che racconta uomini e cose; Concita De Palma con ‘Novelle variazioni spaziali’ e il suo mondo orchestrato nel colore, talvolta monocromo; Loi Di Campi con ‘Schedario della Terra’ e le sue formiche che entrano nel campo, foglio o tela che sia, su uno sfondo monocromo; Luigi Carpi con ‘Preziosità e Poesia della Pittura’, una scoperta vibrazione lirica tra persone, oggetti e ambienti nella cristallina brillantezza del colore; Paola Militano con ‘Natura Naturans’, pittura espressionistica sospesa tra le forme della natura e il loro divenire. Al di fuori di ‘Scenari’, si presentano anche le opere di Eugenia Serafini con ‘Invernale’, corpus di fogli dipinti che esplora magìe e silenzio, morte, vita e rinascita. E infine i lavori di Tony Tedesco nella mostra ‘Transiti spaziali’: questo innovativo artista emergente dà vita a forme nuove e a visioni planetarie definendo strutture a-dimensionali.

Ingresso libero. Orario: nell’apertura dell’esercizio.

Hotel Plus Florence – Via Santa Caterina d’Alessandria, 15 – Firenze

Info: 055.6286347


Fino al 26 Aprile

Roberto Innocenti. Illustrare il tempo

Nuovo appuntamento nel calendario di Palazzo Medici Riccardi, una esposizione dedicata a Roberto Innocenti (Bagno a Ripoli, 1940) curata da Paola Vassalli e Valentina Zucchi e organizzata da MUS.E. Le Sale Fabiani del piano terra ospitano una ricca selezione di lavori, oltre quaranta, del celebre illustratore fiorentino, famoso per le sue immagini iconiche e per aver illustrato alcuni dei capolavori della letteratura mondiale come “Le avventure di Pinocchio”, “Canto di Natale”, lo “Schiaccianoci”, nonché il solo italiano ad aver vinto l’Hans Christian Andersen Award (2008), il premio Nobel della letteratura per ragazzi. Tanto dense e accurate nei dettagli quanto innovative e ampie nell’impianto e nel taglio visivo, queste illustrazioni restituiscono al lettore un universo immaginifico ricco di suggestioni e di stimoli. L’attenzione ai personaggi, alle architetture, al paesaggio – espressa grazie a un tratto nitido – porta Roberto Innocenti a impaginare scenari di grande fascino, entro cui la storia si apre a ulteriori narrazioni e l’osservazione a infinite indagini. Il suo inconfondibile stile, intriso del nitore prospettico della tradizione fiorentina e nel contempo sedotto da una modernissima visione cinematografica, invita il lettore a esplorare un mondo che appare più reale del nostro e fa riflettere sui grandi temi attraversati tanto dalla fiaba quanto dalla storia.

Ingresso gratuito. Orario: tutti i giorni 10-19, chiuso mercoledì.

Palazzo Medici Riccardi – Via Cavour, 3 – Firenze

Info: 055.2760552 www.palazzomediciriccardi.it


Fino al 28 Aprile

Autoritratti su carta

Al primo piano della Galleria degli Uffizi, due sale affrescate da Luigi Ademollo accolgono i disegni con i volti di grandi artisti del Cinquecento e del Seicento: Fra Bartolomeo, Pontormo, Luca Giordano, Holbein il Giovane, Rembrandt e tanti altri maestri. Si tratta di una selezione (curata da Luisa Berretti, Laura Donati e Donatella Fratini) di 41 opere cartacee che a causa della loro intrinseca fragilità molto raramente vengono mostrate al pubblico: i materiali su carta, per vulnerabilità rispetto alla luce, possono essere accolti solo in ambienti e condizioni particolari e per non più di tre mesi ogni cinque anni. Tutti i pezzi esposti in questo ambito provengono dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, una delle più importanti raccolte di grafica al mondo per valore artistico e quantità delle opere conservate (circa 180.000 fogli), il cui primo nucleo fu costituito dal cardinal Leopoldo de’ Medici a partire dalla metà del XVII secolo. La prossima tappa nell’esposizione degli autoritratti vedrà protagonisti, con la rotazione di inizio maggio, gli artisti del Settecento e dell’Ottocento. Si tratta tra l’altro delle prime mostre totalmente ‘autoprodotte’ ed allestite in Galleria direttamente dal personale del Gabinetto Disegni e Stampe.

Orario: tutti i giorni 8.15-18.30, chiuso lunedì.

Gallerie degli Uffizi – Piazzale degli Uffizi, 6 – Firenze

Info: 055.294883 www.uffizi.it


Fino al 28 Aprile

Unsettling Genealogies

Il Museo Novecento presenta – per cura di Daphne Vitali – una mostra dell’artista Alessandra Ferrini, nata a Firenze e residente Londra da diversi anni. Artista e ricercatrice, Alessandra Ferrini porta avanti una pratica che riflette sulle eredità del colonialismo e del fascismo italiano, concentrandosi sulle relazioni tra l’Italia, il Nord Africa e l’area del Mediterraneo, un progetto articolato e sfaccettato avviato nel 2020. Le indagini si concentrano sulle origini coloniali e fasciste di alcune istituzioni e dei loro fondatori, unendo spunti e racconti personali a riflessioni storiche e teoriche, nel tentativo di sottolineare la dimensione affettiva della storia. In ‘Unsettling Genealogies’, Alessandra Ferrini intreccia una serie di vicende familiari con un’indagine sulla storia coloniale, sulla classe sociale, sull’imperialismo europeo e sull’eredità fascista. L’opera prende spunto da una fotografia che ritrae il Conte Giuseppe Volpi di Misurata, imprenditore e politico italiano, all’inaugurazione della Terza Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 1935.

Orario: tutti i giorni 11-19, chiuso giovedì.

Museo Novecento – P.za di Santa Maria Novella, 10 – Firenze

Info: 055.286132 www.museonovecento.it


Fino al 3 Maggio

Hsiao Chin

Alla galleria Il Ponte una sintetica retrospettiva dedicata all’artista cinese Hsiao Chin: in mostra, per cura di Michele D’Aurizio, sedici opere su tela e su carta che vanno dal 1960 al 1998. Nato a Shangai nel 1935 e scomparso nel giugno 2023 dopo un’intensa attività espositiva in tutto il mondo, Hsiao Chin ha intrapreso un percorso di crescita e conoscenza che alla metà degli anni Cinquanta lo ha portato in Europa a contatto con l’Informale spagnolo di Tapies e poi Oltreoceano con l’espressionismo astratto della nascente New York School. Il colore è veramente alla base della pittura di Hsiao Chin. I suoi dipinti si costruiscono con i suoi colori, sempre puri, decisi, privi di incertezze, come lo è d’altra parte il gesto. La sua esecuzione è rapida, priva di ripensamenti, La costruzione dell’immagine è così semplificata da non ammettere esitazioni. Il controllo dell’atto pittorico è totale. Il gesto è unico, irripetibile, frutto di una lunga e profonda meditazione, che rivela come le sue radici affondino nella cultura e nella tradizione orientale. La superficie dell’opera è il luogo dove si rivela l’accadimento e ogni singolo gesto è un evento che definisce e determina lo spazio, conferendogli senso.

Orario: tutti i giorni 10-13 e 14.30-19, chiuso sabato e domenica.

Galleria Il Ponte – Via di Mezzo, 42/b – Firenze

Info: 055.240617


Fino al 4 Maggio

Sovrane oreficerie. Il Reliquiario di Montalto delle Marche

Al Museo dell’Opificio delle Pietre Dure è esposto dopo il restauro un capolavoro dell’oreficeria gotica e rinascimentale, il Reliquiario di Montalto delle Marche, passato per i Valois, gli Asburgo, gli Este e il tesoro pontificio, poi donato alla cittadina marchigiana da papa Sisto V. Per qualità e per storia il reliquiario è tra le opere di oreficeria più affascinanti di ogni tempo e viene presentato ora dopo un intervento conservativo cui lo hanno sottoposto i professionisti dell’Opificio delle Pietre Dure: una accurata revisione, sia della struttura metallica che degli elementi smaltati, con il ricollocamento di tre frammenti provenienti dal prato verde su cui poggiano le figure principali. Realizzato in oro (fuso, smaltato ‘en ronde-bosse’, raffinata tecnica in cui lo smalto viene applicato su superfici a tutto tondo o in alto rilievo) e in argento (fuso, sbalzato, inciso, smaltato e in parte dorato ad amalgama di mercurio), il manufatto circonda le scene toccanti legate alla passione di Cristo con diciannove zaffiri, venti spinelli, cinquantanove perle e un raffinato cammeo in sardonice di manifattura bizantina. Documentata e di alto profilo la sua storia collezionista: commissionato forse da Carlo V di Francia nella seconda metà del Trecento, risulta nel 1439 fra i beni dell’eredità di Federico IV d’Asburgo, passa poi a Leonello d’Este, coltissimo signore di Ferrara, al cardinale veneziano Pietro Barbo, raffinato collezionista e papa col nome di Paolo II, che lo trasferirà nel tesoro pontificio dandogli l’aspetto attuale. Nel 1586 sarà Sisto V a donare il prezioso oggetto alla cittadina di Montalto nelle Marche, dove aveva avuto inizio la sua vita di uomo di chiesa.

Orario: tutti i giorni 8.15-14, chiuso domenica.

Museo dell’Opificio delle pietre Dure – Via degli Alfani, 78 – Firenze

Info: 055.26511 www.opificiodellepietredure.cultura.gov.it


Fino al 5 Maggio

Così lontani, così vicini

L’esotismo negli interni europei tra ‘800 e ‘900’ è il tema di questa mostra allestita negli spazi espositivi del Museo Stibbert in collaborazione con la Fondazione Alinari per la Fotografia. Ideata e curata da Sabine du Crest, che ne ha già presentata una versione a Bordeaux, l’esposizione è divisa in 7 sezioni e si propone di illustrare, attraverso un cospicuo gruppo di fotografie e una selezione di oggetti d’arte orientale collezionati da Frederick Stibbert e scelti dal direttore del museo Enrico Colle, il fascino per l’esotismo negli interni europei dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri. Eseguite da grandi fotografi, come Daniel Harlingue, o Dornac, alcune immagini ci restituiscono inediti scorci degli interni abitati da artisti, scrittori, diplomatici e dandy, altre ne declinano la versione italiana con una focalizzazione sul caso fiorentino. I manufatti extraeuropei, sempre intrecciati per ragioni profonde in tali interni dell’élite europea, fungono non solo da segno di cosmopolitismo e universalismo ma anche da tappe del nostro decentramento culturale e mostrano una volontà di ricerca di armonica convivenza fra culture diverse, alla base di una perduta civiltà integrata con il vivere quotidiano.

Orario: dal lunedì al mercoledì 10-14. dal venerdì alla domenica 10-18, chiuso giovedì.

Museo Stibbert – Via Federico Stibbert, 26 – Firenze

Info: 055.475520 www.museostibbert.it


Fino al 2 Giugno

Medici, gente del Mugello. Ritratti di famiglia dalle Gallerie degli Uffizi

Altra conferma della nuova edizione del progetto ‘Terre degli Uffizi’ è la presenza del Comune di Scarperia e San Piero, in particolare il Palazzo dei Vicari – Museo dei Terri Taglienti di Scarperia, dove torna la famiglia più celebre del Mugello, quella dei Medici. Prima proprietari terrieri attraverso i possedimenti e le ville di Cafaggiolo e del Trebbio (oggi nel comune di Barberino di Mugello), poi banchieri inurbati giunti al governo della città attraverso le istituzioni repubblicane e infine famiglia granducale, i Medici furono sempre protettori delle arti e della cultura. Quasi certa è la loro provenienza dal Mugello, non a caso si intitolava “La stirpe dei Medici di Cafaggiolo” un celebre saggio di Gaetano Pieraccini edito nel 1924 che è tra le prime ricognizioni documentate sulla storia della famiglia. Cafaggiolo risulta di proprietà dei Medici almeno dal 1359 e nel 1427 il catasto la dice in possesso di Averardo di Francesco di Bicci ma nel 1443, estintasi la discendenza di Averardo, Cafaggiolo passa ai cugini Cosimo e Lorenzo di Giovanni di Bicci. La villa, nel nuovo impianto realizzato da Michelozzo, sarà poi la residenza estiva di Lorenzo il Magnifico, che vi ospiterà Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, e utilizzata come casino di caccia dai granduchi Cosimo I, Francesco I e Ferdinando I. Non stupisce quindi di trovare fra le 4 opere concesse dagli Uffizi in prestito alla mostra anche l’affresco con il ritratto di Bianca Cappello, seconda moglie di Francesco I, eseguito dalla bottega di Allessando Allori fra il 1560 e il 1585. Il dipinto – un affresco staccato – è una specie di ritorno in quanto fu ritrovato nella chiesa di Santa Maria a Olmi a Borgo San Lorenzo, da dove fu staccato nel 1871 per essere trasferito agli Uffizi.

Orario: tutti i giorni 10-13 e 14.30-18.30, chiuso martedì e mercoledì.

Palazzo dei Vicari – Piazza dei Vicari – Scarperia

Info: 055.8468165 www.uffizi.it/terre-degli-uffizi – www.prolocoscarperia.it


Fino al 9 Giugno

Liebe, Glaube und Hoffnung

‘Amore, fede e speranza’ al Museo Novecento con il grande progetto espositivo dedicato all’artista tedesco André Butzer (Stoccarda, 1973), a cura di Sergio Risaliti, che si completa al Museo Stefano Bardini con la seconda parte intitolata ‘… und der Tod ist auch ein Leben’ (…e anche la morte è una vita). La mostra, nella sua duplice articolazione, consente di approfondire l’intera parabola artistica di André Butzer, la cui pratica prende avvio da un’originale commistione tra l’espressionismo europeo e la cultura popolare americana. Al fianco di nomi quali Jawlensky, Munch e Kirchner, ecco Henry Ford e Walt Disney, ai quali a loro volta è necessario associare la lezione di Cézanne e Matisse, pittori francesi fondatori del modernismo in arte. Nelle sale al piano terra del Complesso delle Ex Leopoldine, la mostra riunisce circa 25 opere che testimoniano l’intera carriera dell’artista, che oltre al disegno e alla pittura e si è dedicato anche alla poesia. La selezione delle opere mette in luce alcune tematiche a lui care, così come i dualismi tra vita e morte, speranza e disperazione, verità e falsità. Non mancano alcune opere inedite, realizzate appositamente per il Museo Novecento. In particolare la grande tela ‘Ohne Titel (Sternenmadonna)’ (Madonna delle stelle), collocata sull’altare della ex cappella dell’edificio.

Orario: tutti i giorni 11-20, chiuso giovedì.

Museo Novecento – Piazza Santa Maria Novella, 10 – Firenze

Info: 055.286132 www.museonovecento.it


Fino al 9 Giugno

La stanza vede. Disegni 1973-1990

Un viaggio nel mondo creativo di Jannis Kounellis arriva a Firenze attraverso il Museo Novecento per rendere omaggio ad un artista straordinario, un’icona dell’Arte Povera, ripercorrendo anche il suo lungo legame con la nostra città, a partire dai primi anni Settanta del secolo scorso. A pochi anni di distanza dalla sua scomparsa, avvenuta nel 2017, ecco, per cura di Sergio Risaliti e in collaborazione con Spirale d’Idee, un’ampia selezione di disegni che apre alla possibilità di accedere al mondo fantastico e poetico di Kounellis, ai suoi sogni e ai suoi incubi, al labirinto delle sue immaginazioni e delle sue suggestioni, ai suoi archetipi figurativi e alle sue più ricorrenti iconografie, in un intrecciarsi di memorie arcaiche e immagini moderne. La mostra presenta un centinaio di disegni eseguiti su carta, per lo più a china, matita, carboncino, tra gli anni Settanta e Ottanta, esposti integralmente per la prima volta nel 1990 all’Aia. Alcuni disegni rappresentano la prima intuizione di installazioni potenti e monumentali, altri sono fulminei schizzi di opere iconiche che hanno segnato la storia dell’arte contemporanea. A volte si tratta di minute annotazioni, forse esercizi di memoria, eseguiti all’impronta come risvegliandosi da un sogno: una macchina da cucire, una grande nuvola di fumo che può trasformarsi in un volto femminile, una locomotiva che sferraglia veloce, sbuffa dal camino e materializza un corpo di donna. Un’arte ermetica eppure eloquente ed epica, per la carica drammatica che è in grado di raggiungere.

Orario: tutti i giorni 11-20, chiuso giovedì.

Museo Novecento – Piazza Santa Maria Novella, 10 – Firenze

Info: 055.286132 www.museonovecento.it


Fino al 9 Giugno

… und der Tod ist auch ein Leben

Al Museo Bardini la seconda parte del progetto che Sergio Risaliti e il Museo Novecento hanno dedicato all’artista tedesco André Butzer (Stoccarda, 1973), autore che mescola espressionismo europeo, fumetti e cultura popolare americana. Il titolo, che prende ispirazione dalla poesia ‘Nel bel blu’ (1808) di Friedrich Hölderlin, si può tradurre come ‘…e anche la morte è una vita’. Questa parte della mostra nasce da un nucleo di opere realizzate dall’artista a seguito di una visita al museo e alla collezione del ‘connoisseur’ e mercante d’antiquariato Stefano Bardini. La serie di 22 dipinti, realizzati del 2022, presenta il dialogo tra l’artista e il Museo Bardini a partire dall’ambiente noto come ‘Sala delle Madonne’ che Butzer ha re-inventato. Accanto agli esemplari in terracotta di Donatello e delle botteghe di Verrocchio, Ghiberti e Jacopo della Quercia, disposti simmetricamente sulle pareti, ecco i ritratti realizzati dell’artista tedesco: figure dai volti cartooneschi, i capelli biondi e lo sfondo monocromo. Il confronto prosegue nel Salone dei dipinti e il percorso espositivo prevede inoltre l’allestimento di una selezione di disegni e acquerelli nella sala detta ‘dei soffitti veneziani’, in cui le opere di Butzer sono collocate vicino alla ‘Sala del Guercino’, dove sono conservati alcuni disegni ed acquerelli di Giovan Battista Tiepolo, del figlio Lorenzo e del Piazzetta.

Orario: tutti i giorni 11-17, chiuso martedì, mercoledì e giovedì.

Museo Stefano Bardini – Via dei Renai, 37 – Firenze

Info: 055.2342427 www.musefirenze.it


Fino al 30 Giugno

Chambres

A Firenze è aperto un nuovo spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea. Con la mostra ‘Chambres’, l’hotel mH Florence & Spa, situato nel pieno centro della città, accoglie nei suoi vari ambienti, interni ed esterni, compreso il lounge appena realizzato, le opere – scultura, pittura, performance, fotografia, video, installazione – di Anna Dormio (Monopoli, 1994), Lori Lako (Pogradec, Albania, 1991), Matteo Coluccia (Neviano, 1992), Max Mondini (Parma, 1990), Mohsen Baghernejad Moghanjooghi (Tehran, 1988) e Stefano Giuri (Neviano, 1991). ‘Chambres’ nasce dalla volontà di Irene Vezzosi, direttrice dell’hotel mH Florence & Spa, e si propone di creare un’occasione espositiva per artisti e artiste, ex allievi delle Accademie di Belle Arti italiane, che hanno terminato il loro percorso di formazione e che stanno già distinguendosi internazionalmente per la qualità della loro ricerca. È un progetto a cura degli artisti (e docenti) Pantani-Surace e Paolo Parisi, che si rinnoverà di anno in anno con lavori e protagonisti diversi.

Orario: tutti i giorni h24.

Hotel mH Florence & Spa – Via Luigi Alamanni, 37 – Firenze

Info: 055.0883331 www.mhflorencehotel.com


Fino al 30 Giugno

Divina Simulacra

Sono i ‘Capolavori di scultura classica della Galleria’, una serie di magnifici marmi greci e romani, quelli che vengono esposti, per la prima volta tutti insieme, negli spazi espositivi al piano terreno degli Uffizi. Curata da Fabrizio Paolucci, la mostra riunisce quelli che furono i primi e più rari tesori esposti al pubblico nei corridoi della ‘Galleria delle Statue’: un’intuizione del granduca Ferdinando I, che aveva collezionato alcune di queste opere (copie romane di originali greci) durante la sua vita da cardinale a Roma, per poi trasferirle a Firenze. La collezione si arricchì nel corso del XVII secolo, mentre a Cosimo III si deve l’intuizione di far sistemare nella Tribuna sculture antiche di grandi dimensioni. Fra queste vi era la ‘Venere dei Medici’, destinata a diventare, per i due secoli successivi, l’icona e il simbolo del museo fiorentino. Oggi la ‘Venere’ è in mostra, visibile da vicino, insieme ad altre due compagne che un tempo la affiancavano, la ‘Venere Aurea’ e la ‘Venere Caelestis’. Dalla Tribuna vengono anche il ‘Fauno danzante’ e l’’Arrotino’, due capolavori che hanno ritrovato i compagni con cui facevano gruppo: la ‘Ninfa seduta’ e il ‘Marsia’. Completano l’allestimento lo splendido marmo dei ‘Lottatori’, forse proveniente da una antica palestra, e una serie di dodici erme che sostengono ritratti di filosofi, atleti, poeti e statisti greci e che un tempo ornava il giardino di Villa Medici sul Pincio.

Orario: tutti i giorni 8.15-18.30, chiuso lunedì.

Galleria degli Uffizi – Piazzale degli Uffizi, 6 – Firenze

Info: 055.294883 www.uffizi.it


Fino al 14 Luglio

Mimmo Jodice. Senza tempo

Le opere fotografiche senza tempo del maestro napoletano Mimmo Jodice (classe 1934) sono per la prima volta in mostra a Firenze, a Villa Bardini, per cura di Roberto Koch. Dopo Lisetta Carmi, prosegue così il progetto ‘La grande fotografia italiana’ di Gallerie d’Italia, che omaggia i nostri migliori fotografi del Novecento. A Firenze la mostra si arricchisce di una sezione dedicata alle immagini delle opere fiorentine di Michelangelo Buonarroti, che escono dagli archivi di Jodice dopo trent’anni: dieci lavori vintage accumunati dalla lunga ricerca dell’artista sulla scultura ed in particolare sui volti, che l’autore estrae dal contesto. Accompagna poi l’esposizione un documentario sulla vita di Jodice realizzato dal regista Mario Martone, suo amico e concittadino. Sono esposte 80 opere, realizzate tra il 1964 e il 2011, che ripercorrono i più importanti temi del lavoro artistico del fotografo, suddivisi nelle sezioni Anamnesi, Linguaggi, Vedute di Napoli, Città, Natura, Mari. Dalla sequenza di volti statuari e mosaici antichi, realizzati per l’architetto Gae Aulenti per la stazione Museo della metropolitana di Napoli, alle sperimentazioni in camera oscura degli anni ’60 dove le regole del linguaggio fotografico vengono stravolte. Dai panorami enigmatici e rarefatti di Napoli e di altre capitali alla visione di una Natura aggressiva e alla dimensione dell’assoluto che emana dai suoi mari, dove il tempo sembra fermarsi.

Orario: tutti i giorni 10-19.30, chiuso lunedì.

Villa Bardini  – Costa San Giorgio, 2 – Firenze

Info: 055 2989816 www.villabardini.it


Fino al 21 Luglio

Angeli caduti

Restituire la complessità dell’arte di Anselm Kiefer, celebrandone l’intreccio tra figura e astrazione, natura e artificialità, creazione e distruzione, in un progetto che coinvolge gli spettatori sia nello spazio fisico che in quello concettuale delle sue opere. Arriva nelle sale rinascimentali di Palazzo Strozzi una grande mostra dedicata al tedesco Kiefer (classe 1945), un autore la cui pratica artistica abbraccia media diversi, tra cui pittura, scultura, fotografia, xilografia, libri d’artista, installazioni e architettura. A cura di Arturo Galansino, l’esposizione presenta un percorso attraverso opere storiche e nuove produzione: opere di forte impatto che investigano i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza, fino a installazioni che incorporano elementi come terra, piombo e libri bruciati. Grandezza, spazio, dimensioni e materiali insoliti che comunicano allo spettatore una sensazione di tangibilità e materialità. Partito alla fine degli anni Sessanta con una riflessione sulla storia della Seconda guerra mondiale e sull’eredità emotiva e culturale della Germania, Kiefer ha intrapreso un cammino in cui si uniscono e confondono mito, religione, misticismo, poesia, filosofia. L’espressione “angeli caduti” indica gli angeli cacciati dal Paradiso a seguito della loro ribellione contro Dio. Quest’immagine simbolica, rappresentazione dell’intera umanità, diventa punto di partenza della mostra a Palazzo Strozzi: un viaggio attraverso allegorie, figure e forme che riflettono sull’identità, la storia, la letteratura e la filosofia.

Orario: tutti i giorni 10-20.

Palazzo Strozzi – Piazza Strozzi – Firenze

Info: 055.2645155 www.palazzostrozzi.org


Fino al 31 Luglio

Archeologia svelata a Sesto Fiorentino

Alla Biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino una mostra di antichi reperti che ci racconta ‘Momenti di vita nella piana prima, durante e dopo gli Etruschi’. L’esposizione, ideata e curata dalle archeologhe Valentina Leonini (Soprintendenza) e Barbara Arbeid (Museo Archeologico di Firenze) getta nuova luce sulla storia della presenza umana nella fertile pianura situata sotto Monte Morello, abitata e coltivata ininterrottamente fin dal Neolitico, a partire dal VII millennio a.C.. Accanto ai resti più antichi, la mostra propone numerosi oggetti appartenenti al corredo funebre della vicina Tomba della Montagnola, costruita nella seconda metà del VII secolo a.C. per ospitare le spoglie di una nobile famiglia etrusca e ritrovata solo nel 1959. Esposti unguentari in alabastro o bucchero, una fibula in oro a forma di sanguisuga e una tenia (fascia) con rosette applicate, statuette e placchette in osso decorate e incise, numerosi avori e perfino un uovo di struzzo finemente decorato. All’epoca romana risale invece una collana d’oro modernissima trovata durante i recenti scavi per la costruzione del parcheggio dell’Ipercoop.

Ingresso gratuito. Orario: lunedì 14.30-19.30, martedì e giovedì 9-23, mercoledì e venerdì 9-19.30, sabato 9-14, domenica 10-13.

Biblioteca Ernesto Ragioneri – Piazza della Biblioteca, 4 – Sesto Fiorentino

Info: 055.4496851 biblioteca@comune.sesto-fiorentino.fi.it


Fino al 8 Settembre

Pulcherrima Testimonia. Tesori nascosti nell’Arcidiocesi di Firenze

Il Salone di Donatello della Basilica di San Lorenzo ospita le oltre duecento opere della mostra curata dal diacono Alessandro Bicchi e dalle storiche dell’arte Chiara Bicchi, Susanna Cialdai e Annalisa Innocenti. L’allestimento si compone di autentici capolavori d’arte frutto di ricche committenze ma anche di oggetti più semplici, realizzati per piccole parrocchie di campagna. Opere quindi molto diverse fra loro per qualità artistica, tecniche e materiali: dipinti su tavola e su tela, crocifissi, statue, oreficerie, reliquari, arredi e paramenti, tabernacoli, libri e codici, fino a umili rosari. La mostra è articolata nelle sezioni: ‘Gesù Cristo’, ‘La Vergine Maria’, ‘I Santi’, ‘Suppellettili sacre’, ‘Arredi liturgici’ e ‘Arredi Tessili’, più una dedicata alle opere recuperate dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Fra i capolavori il dipinto di Alessandro Allori ‘Gesù Cristo flagellato si riveste’ (1596), la scultura di Giovanni Pisano ‘Madonna con Gesù Bambino’ (1343-1368), oreficerie, una pisside in avorio di origine Normanna, un calice del 1300, una croce in rame del 1200 e un imponente Crocifisso in pietre dure con il Cristo realizzato da un blocco unico di calcedonio. L’esposizione nasce da una catalogazione durata 10 anni con la compilazione di oltre 271.000 schede.

Ingresso gratuito. Orario: da lunedì a sabato 10-17.30.

Basilica di San Lorenzo – Piazza San Lorenzo – Firenze

Info: 055.214042 www.sanlorenzofirenze.it – www.operamedicealaurenziana.org


Fino al 8 Settembre

L’incanto di Orfeo

È curata da Sergio Risaliti e Valentina Zucchi la mostra promossa dalla Città Metropolitana di Firenze e organizzata da MUS.E che vede Palazzo Medici Riccardi ospitare 80 opere d’arte dedicate alla figura chiave della mitologia greca, Orfeo, opere che spaziano dall’antichità ad alcuni inediti di grandi artisti contemporanei e che narrano vicende che lo legano ad Euridice, all’Ade e alle Baccanti. Tra le opere in mostra, provenienti da istituzioni culturali italiane e internazionali, è possibile ammirare lavori di Tiziano e Rembrandt, De Chirico e Feuerbach. Il progetto, dedicato al rapporto secolare tra arte, musica, poesia e filosofia, nasce dalla presenza emblematica della statua di Orfeo di Baccio Bandinelli nel cortile principale di Palazzo Medici Riccardi e dalla risonanza del mito nella civiltà rinascimentale, moderna e contemporanea. Orfeo infatti non è solo cantore o musico ma anche sciamano e psicopompo: l’incanto della sua poesia, accompagnata dalla lira, ammansisce uomini selvaggi e animali feroci. Alle opere figurative sono accostati codici e volumi originali a stampa dei testi classici e moderni, così come sono ricordate anche le opere in musica ispirate al mito di Orfeo.

Orario: tutti i giorni 9-19, chiuso mercoledì.

Palazzo Medici Riccardi – Via Cavour, 3 – Firenze

Info: 055.2760552 www.palazzomediciriccardi.it


Fino al 15 Settembre

Ritorni. Da Modigliani a Morandi

Il Museo Novecento celebra i dieci anni dalla propria inaugurazione, avvenuta nel 2014, ospitando ‘Ritorni. Da Modigliani a Morandi’, una grande mostra dedicata alla storia di una delle sue raccolte più pregiate: la Collezione Alberto Della Ragione, intorno alla quale è nato lo stesso museo. L’esposizione, ideata da Sergio Risaliti, a cura di Eva Francioli, Chiara Toti e dello stesso direttore del Museo Novecento, è ospitata nelle sale delle ex-Leopoldine al secondo piano del museo. Fra le opere esposte un capolavoro di Amedeo Modigliani, ‘L’autoritratto’ eseguito dal pittore livornese nel 1919, proveniente dal Brasile, una tra le opere più valutate al mondo. L’allestimento vede riunite per la prima volta una quindicina di opere di grandi maestri del novecento italiano appartenute ad Alberto Della Ragione. Assieme al mitico ‘Autoritratto’ di Modì, saranno esposte la ‘Natura morta metafisica’ di Morandi, la ‘Camera Incantata’ di Carrà e la grande ‘Crocifissione’ di Guttuso, tutti prestiti di inestimabile valore storico artistico giunti dai grandi musei italiani e stranieri. Ricca di tele dei maggiori artisti italiani del XX secolo, la Raccolta di arte contemporanea Alberto della Ragione documenta in maniera particolareggiata il periodo fra il 1920 e il 1945 e fu donata al Comune di Firenze nel 1970 dall’ingegnere Alberto della Ragione, all’indomani della devastante Alluvione del 1966 che tanti danni aveva fatto al patrimonio artistico fiorentino. Nel 2013 è confluita con le sue 250 opere circa nel costituendo Museo Novecento, affiancata dalle donazioni Rosai e Palazzeschi.

Orario: tutti i giorni 11-19, chiuso giovedì.

Museo Novecento – Piazza Santa Maria Novella, 10 – Firenze

Info: 055.286132 www.museonovecento.it


Fino al 22 Novembre

Antologia scelta 2024

Tornabuoni Arte espone la consueta ’Antologia’ che raccoglie le opere di arte moderna e contemporanea che la galleria ha selezionato nel corso dell’ultimo anno sotto la guida di Roberto Casamonti. La mostra segue idealmente un percorso che attraversa il Novecento fino ai giorni nostri. Si inizia con ‘Rientro dal lavoro’, un dipinto del 1918 di Plinio Nomellini dalla pennellata luminosa e cangiante, e si prosegue con Galileo Chini, Balla e Pablo Picasso, presente con un olio su tela del 1922 dove le linee e i volumi della natura morta assumono una dimensione grafica e cromatica bidimensionale. Dal secondo dopoguerra ecco Alberto Savinio, Ottone Rosai, l’emblematico ‘Ettore e Andromaca’ di Giorgio de Chirico messo in scena secondo i canoni della pittura metafisica. Dagli anni Sessanta arrivano Dadamaino, Marina Apollonio del movimento Ottico-Cinetico e Carla Accardi con un dipinto rarissimo per le sue dimensioni (4 metri). Nell’ultima parte troviamo la Transavanguardia con Mimmo Paladino e Sandro Chia, l’Arte Povera con Kounellis, Zorio e Pistoletto. E poi Alighiero Boetti, Alberto Burri, Fontana, Schifano, Vedova, Arnaldo Pomodoro con la grande ‘Ruota I’ in bronzo del 1995. Per arrivare al 2023 con una recentissima delocazione di Claudio Parmiggiani e con l’obelisco rotante di Felice Limosani.

Ingresso libero. Orario: dal lunedì al venerdì 9-13 e 15-19.

Tornabuoni Arte – Lungarno Benvenuto Cellini, 3 – Firenze

Info: 055.6812697 www.tornabuoniarte.it


6 Aprile – 4 Maggio

L’arte risveglia l’anima

Ad aprile, mese della dignità autistica, si conclude a Firenze, da dove è partita nel 2017, la mostra itinerante che ha rivelato lo straordinario talento di artisti e artiste neurodivergenti. Dopo nove tappe in importanti musei e istituzioni culturali nazionali (Firenze, Roma, Pistoia, Brescia, Milano, Ancona, Torino, Pisa) e oltre 8mila visitatori, la mostra di opere realizzate da 24 artisti autistici italiani, conclude il suo percorso a Villa Vogel, sede del Quartiere 4 di Firenze. La rassegna, curata dalla storica dell’arte Cristina Bucci con il coordinamento scientifico della psicologa Anna Kozarzewska, ha rivelato capacità straordinarie sia per tecnica pittorica che per originalità dei soggetti. Esposti una quarantina tra dipinti, illustrazioni e installazioni, oltre a 12 ceramiche realizzate dagli utenti del Laboratorio di ceramica del MAIC di Pistoia. Un’installazione site specific è dedicata a Filippo Zoi, noto artista fiorentino, già protagonista del documentario ‘I mille cancelli di Filippo’, che ha ottenuto riconoscimenti a livello internazionale, e di cui sarà esposto anche l’autoritratto. Arrivano ugualmente dal capoluogo toscano Francesco Salvadori, talentuoso nella pittura come nella musica e nella recitazione, la figurativista Keiko Araki con numerose mostre personali e collettive all’attivo, Manuel Falcone, le cui tavole ispirate a Mondrian sono state utilizzate dalla famosa ditta di giochi da tavolo Ravensburger, e l’autodidatta Francesco Zani, di cui rimane impressa la forza del segno naif e l’arditezza cromatica. Torna, infine, Roberta Biondini, eclettica e pluripremiata autrice bergamasca la cui espressività è segno tangibile del potere dell’arte per lo sviluppo delle capacità abilitative e sociali.

Ingresso gratuito. Orario: tutti i giorni 15-18.

Villa Vogel – Via delle Torri, 23 – Firenze

Info e pren.: 055 2767108 museieautismi@gmail.com


 

Dettagli

Inizio:
1 Aprile ore 0:00
Fine:
30 Aprile ore 23:59
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