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Cantico dei Cantici – Teatro di Rifredi, Firenze
Adattamento e regia Roberto Latini. Con Roberto Latini. Musiche e suoni Gianluca Misiti. Luci e tecnica Max Mugnai.
Innestando la meraviglia del Cantico dei Cantici su una parodia della Voix humaine di Jean Cocteau, Roberto Latini ha composto un canto d’amore toccante e disperato. Dai microfoni di una stazione radiofonica, un dandy straccione e delicatamente transgender declama i versi del testo biblico, prima con voce di distacco straniante, con una gestualità fonica che rinvia esplicitamente alla lezione di Carmelo Bene, poi cedendo sempre più alla partecipazione emotiva.La cornice è una soglia che delimita e unisce al contempo i generi sessuali, la parola e il canto, chi parla e chi ascolta, chi brucia d’amore giocherellando alla cornetta di un vecchio telefono e chi all’altro capo del filo tace.
Latini, insomma, è riuscito a tradurre nel proprio corpo-voce in scena il turbamento di chi è attraversato dall’amore come sentimento totalizzante quanto illusorio, la serena disperazione di chi nega la trascendenza eppure continua a cercarla. Un “concerto per voce e corpo” trascinante e struggente.